Il giornalista Gonzalo LiraIl giornalista Gonzalo Lira

CHI ERA GONZALO LIRA, IL GIORNALISTA MORTO NELLA PRIGIONE UCRAINA?

 

Il giornalista e blogger cileno-americano Gonzalo Lira, che era detenuto in Ucraina, è morto all’età di 55 anni in un ospedale. Il padre di Lira ha riferito della sua morte venerdì. Successivamente, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, così come il Ministero degli Affari Esteri del Cile, hanno confermato la tragica notizia.

Lira è stato arrestato dal servizio di sicurezza ucraino (SBU) l’ultima volta la scorsa estate e è stato accusato di aver “screditato” le autorità e le forze armate ucraine. Da allora era in detenzione preventiva. Secondo una nota ricevuta dal giornalista Alex Rubinstein il 4 gennaio, Lira soffriva di gravi problemi di salute, che sono stati ignorati  per un lungo periodo di tempo.

E’ stato rivelato che il giornalista aveva una polmonite in entrambi i polmoni, e un caso molto grave di edema. Lira ha sottolineato che, anche se tutto questo era iniziato a metà ottobre, i carcerieri lo hanno ignorato fino al 22 dicembre. Nella nota, il giornalista ha detto che si stava preparando per un intervento chirurgico.

Il padre di Lira ha affermato che suo figlio era stato “torturato privato della possibilità di comunicare per 8 mesi e 11 giorni”. L’uomo ha accusato l’ambasciata degli Stati Uniti di non aver fatto “niente per aiutare” il giornalista, e ha incolpato la sua morte il “dittatore Zelenski” insieme a Joe Biden.

Chi era Lira?

Figlio di genitori cileni, Gonzalo Lira è nato il 29 febbraio 1968 negli Stati Uniti. Lira ha lavorato come giornalista, blogger, regista e scrittore. Negli ultimi anni ha vissuto a Kharkov e ha scritto sul suo blog sotto lo pseudonimo di ‘CoachRedPill’.

Con l’inizio del conflitto ucraino, ha iniziato a seguire le ostilità sui social media. Lira ha preso posizione contro Vladimir Zelenski e il suo governo, ha criticato l’approccio che i media occidentali hanno dato al conflitto e alla propaganda neonazista, coprendo i gruppi estremisti ucraini. Ha anche evidenziato le tendenze di estrema destra che si trovano all’interno di alcuni settori delle forze armate ucraine, come il noto battaglione neonazista Azov.

Lira è stato persino accusato dal Daily Beast di essere forse un “personaggio immaginario creato dal Cremlino”. Il media ha pubblicato un articolo intitolato ‘Come uno squallido allenatore di incontri americano è diventato un complice pro-Putin in Ucraina’. Il testo sosteneva che la sua visione su ciò che è successo in quel paese, diffusa attraverso i social media, era stata cambiata con il passare dei giorni, e che si allineava con la “narrativa” del governo russo.

Su queste affermazioni, Lira ha detto in un video: “Se non avete mie notizie tra 12 ore o più, vorraà vorrà dire che sarò stato catturato dal Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU), e tenete a mente che il più grande responsabile è il Daily Beast, che ha deliberatamente mentito su di me, affermando che non sono a Kharkov. Hanno ammesso il fatto che mi stanno cercando e vogliono localizzarmi attraverso  ogni articolo che scrivo”.

Nell’aprile 2022, dopo la pubblicazione del suddetto articolo, c’è stata la prima scomparsa di Lira, che ha generato una grande risonanza a livello globale. Il giornalista è riapparso una settimana dopo, spiegando che è stato trattenuto dalla SBU: “Sono a Kharkov. Sto bene”, ha detto allora.

Il blogger ha detto che stava “bene fisicamente, ma era  “un po’ nervoso” e “un po’ perplesso”. Ha anche sostenuto che gli era stato  vietato rivelare qualsiasi dettaglio di ciò che è successo negli ultimi giorni e che le autorità gli avevano vietato di lasciare la città. L’unico dettaglio che ha rivelato è stato che le sue apparecchiature informatiche, il suo computer e il suo telefono cellulare gli erano stati sottratti, quindi non aveva avuto accesso alle sue reti sociali.

Nell’agosto del 2023, Lira ha raccontato in una serie di tweet che nel maggio di quest’anno lo hanno arrestato di nuovo per il contenuto dei suoi post. “Il mio crimine era quello di fare video critici contro l’Occidente e il suo regime satellite di Kiev, e su come stanno distruggendo l’Ucraina”, ha notato. Ha anche denunciato di essere stato torturato durante il suo soggiorno in prigione. “Mi hanno rotto una costola […], mi hanno picchiato e mi hanno privato del sonno, mi hanno attorcigliato le braccia al contrario dietro le spalle e, in generale, mi hanno fatto un tremendo pestaggio”, ha detto Lira, aggiungendo che è stato finalmente rilasciato su cauzione.

In questa occasione il giornalista ha detto che avrebbe cercato di lasciare il paese e cercare asilo politico in Ungheria. “O attraverso il confine e mi metto al sicuro, o mi farà sparire il regime di Kiev”, ha affermato all’epoca.

Poco dopo aver comunicato con i suoi seguitori, il giornalista è scomparso di nuovo. È stato riferito che è stato arrestato dalle guardie di frontiera ucraine e che, da allora, la sua posizione non era nota. Successivamente, è venuto alla luce che Lira era imprigionato in una prigione ucraina. Venerdì 12 gennaio è stata notificata la sua morte.

Per Tucker Carlson il giornalista Gonzalo Lira è in una prigione ucraina “semplicemente per aver criticato Zelenski.

Nelle sue dichiarazioni rilasciate quest’estate, Lira ha ringraziato gli sforzi dell’ambasciata cilena per l’attenzione che gli hanno fornito durante la sua prigionia, ma ha rimproverato l’ambasciata degli Stati Uniti per averlo chiamato solo tre volte, ma  non gli ha  dato altro tipo di supporto.

Da parte sua, un portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha detto a metà settembre che il governo del paese è al corrente dell’arresto di Lira in Ucraina. “Siamo consapevoli dell’arresto del signor Lira in Ucraina. Prendiamo sul serio il nostro ruolo di aiutare i cittadini statunitensi all’estero e forniamo tutta l’assistenza adeguata”, ha detto.

“Stiamo monitorando la situazione, ma non abbiamo altri commenti in questo momento. Ribadiamo il nostro messaggio che i cittadini statunitensi non dovrebbero viaggiare in Ucraina a causa del conflitto armato attivo”, ha aggiunto il portavoce.

 

Kiev ha sempre difeso la legittimità delle sue azioni rispetto a Lira, aderendo alla narrazione che il giornalista “ha sistematicamente giustificato l’aggressione russa in Ucraina e ha diffuso tesi filo-russe sui suoi social network”.

Le forze ucraine hanno accusato Lira di “aver violato la legge e di aver cercato di sfuggire alla giustizia”. “Tutte le azioni degli agenti dell’ordine ucraini sono state eseguite e vengono eseguite esclusivamente nel quadro della legislazione vigente”, hanno detto da Kiev.

Secondo il rapporto, le udienze del processo del blogger erano previste per il 12 dicembre e il 21 dicembre. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sull’esito del suo caso. (RT)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *