Un neonato sul letto in ospedaleUn neonato sul letto in ospedale

A GAZA PARTORIRANNO 5500 DONNA IL PROSSIMO MESE IN CONDIZIONI IMPOSSIBILI

 

Nei prossimi 30 giorni, più di 5500 donne partoriranno a Gaza, dove gli ospedali sono stati bombardati e non ci sono forniture né per le donne che daranno alla luce i loro figli né per le donne che allattano.

Si  stima inoltre  che almeno 840 donne potranno soffrire  di complicazioni legate alla gravidanza o al parto, mentre i calcoli indicano che due madri muoiono ogni ora nella Striscia a causa del conflitto.

“Senza forniture sufficienti e con troppi pazienti, il sistema sanitario è in crisi profonda e le madri sono costrette a essere dimesse entro poche ore dal parto”, ha spiegato la responsabile delle attività delle ostetriche di Medici Senza Frontiere (MSF), Rita Botelho da Costa.

Sottolinea  inoltre, mettendo  in allerta, che le prime 24 ore post-parto sono quelle a più alto rischio di complicazioni, e con le persone che vivono in condizioni terribili, è fondamentale mantenere la paziente in ospedale il più a lungo possibile.

Questo ha portato migliaia di bambini a nascere in condizioni che “vanno oltre l’immaginabile” negli ultimi mesi. La portavoce dell’Unicef Tess Ingram, che ha recentemente visitato la zona, ha avvertito che molte madri si sono “dissanguate fino a morire”, mentre altre donne sono state sottoposte a cesari di emergenza quando erano già morte.

“Diventare madre è qualcosa che deve essere celebrato. A Gaza si tratta di un altro bambino portato all’inferno”, ha detto prima di esortare la comunità internazionale a prendere provvedimenti in merito. “Vedere i bambini soffrire mentre le loro madri si dissanguano fino alla morte deve tenerci svegli di notte”, ha detto.

L’ospedale materno degli Emirati a Rafah (sud di Gaza) è l’unico centro di aiuto per le donne incinte. Ma si trova sull’orlo del collasso.

Alla situazione catastrofica che vivono i palestinesi si aggiunge la sospensione dei fondi dei paesi occidentali che sostengono ci siano legami tra l’UNRWA e i gruppi di resistenza.

Dall’inizio degli attacchi di Israele alla Striscia di Gaza, quasi 20 000 bambini sono nati e circa 5500 donne partoriranno il mese prossimo, circa 180 nascite in media al giorno, secondo i dati del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef).

In questo contesto, 16 paesi europei hanno smesso di inviare i loro aiuti umanitari con il pretesto della cooperazione di alcuni appartenenti al personale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) con il Movimento di resistenza islamica palestinese HAMAS. (Hispan TV)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info 

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