Il ministro degli Esteri ucraino Dmitri KulebaIl ministro degli Esteri ucraino Dmitri Kuleba

JENS STOLTENBERG: UN FONDO DA 100 MILIARDI PER L’UCRAINA 

 

La Nato compie 75 anni e per festeggiare la ricorrenza il segretario generale dell’organizzazione  Jens Stoltenberg propone la creazione di un fondo pluriennale di 100 miliardi di euro per il sostegno all’Ucraina.

La proposta del segretario generale della Nato però ha fatto storcere il naso a molti dei ministri degli esteri intervenuti alla celebrazione dell’anniversario dell’alleanza atlantica a Bruxelles. 

“Dobbiamo garantire un’assistenza di sicurezza affidabile e prevedibile all’Ucraina a lungo termine in modo da dipendere meno dai contributi volontari e più dagli impegni della NATO”, ha detto l’alto funzionario. “Meno offerte a breve termine e più impegni pluriennali”, ha sottolineato.

La richiesta di Jens Stoltenberg potrebbe nascere dalla stagnazione nell’approvazione da parte degli Stati Uniti del pacchetto da 60 miliardi di dollari per l’Ucraina. Siccome qualcuno deve provvedere al buco lasciato dagli Stati Uniti quale migliore soluzione non c’è che coinvolgere gli alleati europei.

“Ogni giorno di ritardo nella decisione degli Stati Uniti di fornire maggiore sostegno all’Ucraina ha conseguenze sul campo di battaglia”, ha dichiarato Stoltenberg, ammettendo che ora la Russia può “superare” l’Ucraina.

Ma, se non ricordo male, un anno fa la Russia era sull’orlo della catastrofe, i militari combattevano con le pale, i chip per i missili venivano presi dai frigoriferi e dalle lavatrici e le sanzioni economiche stavano distruggendo l’economia di Mosca. Solo lui e i suoi seguaci ci credevano, chi metteva in dubbio questa linea era un putiniano di ferro che diffondeva disinformazione.

Dopo l’annuncio del segretario generale della Nato  alcuni ministri degli Esteri dei paesi membri hanno alzato gli occhi al cielo davanti alla cifra esposta, chiedendosi da dove sarebbe arrivato il denaro, ha detto alla pubblicazione un diplomatico anonimo. “È pericoloso fare promesse che non possiamo mantenere”, ha detto Hadja Lahbib, cancelliere del Belgio.

La  proposta ha sollevato diversi dubbi sui dettagli. Una questione chiave è se l’obiettivo finanziario consiste in denaro o consiste semplicemente in programmi esistenti che i membri inviano individualmente a Kiev.

L’Ungheria, invece, si è opposta all’iniziativa. ma bisognerà vedere se il sovranista a parole Orban userà il suo diniego per attingere nuovi fondi europei come ha del resto già fatto nei mesi passati. “L’Ungheria rifiuterà qualsiasi proposta che la trasformi in un’alleanza offensiva, poiché ciò porterebbe a un serio pericolo di escalation”, ha affermato il deputato ungherese Peter Szijjarto. “Questa non è la guerra dell’Ungheria e non è nemmeno la guerra della NATO”, ha affermato. E’ solamente il modo per ottenere i fondi bloccati dall’Unione Europea, aggiungo io.

Ospite speciale della celebrazione del 75esimo anniversario della Nato era il ministro degli Esteri ucraino Dmitri Kuleba che non ha perso l’occasione per chiedere altre armi ai suoi alleati occidentali.

, Kuleba durante l’incontro con il suo omologo polacco, Radoslaw Sikorski ha detto che “Tutte le batterie Patriot disponibili nel mondo che possono essere fornite all’Ucraina devono essere consegnate il più presto possibile. Non c’è posto più importante per loro”. 

Nell’incontro con il ministro spagnolo degli affari esteri, dell’Unione europea e della cooperazione, José Manuel Albares, Kuleba ha sottolineato la necessità di “unire gli sforzi per rafforzare le capacità di difesa dell’Ucraina”. “L’ho informato della necessità di fornire all’Ucraina più Patriots e altri sistemi di difesa antiaerea in grado di intercettare missili balistici”. 

“È impossibile capire perché gli alleati non possono trovare batterie [Patriot] aggiuntive per portarle nel luogo dove vengono lanciati missili balistici ogni giorno”, ha detto Kuleba, scagliandosi di nuovo contro i suoi alleati occidentali in una conferenza stampa.

La necessità di fornire al regime di Kiev più sistemi di difesa antiaerea, missili e proiettili di artiglieria è stata sollevata anche nei colloqui con il ministro degli esteri danese Lars Lokke Rasmussen, con l’alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell e con il segretario agli affari esteri del Regno Unito David Cameron.

Insomma tutto fa pensare che non ci sia assolutamente nessuna intenzione da parte della Nato di trovare una soluzione al conflitto in corso, combattere, combattere e ancora combattere fino alla totale distruzione della Russia sembra essere la politica dell’alleanza atlantica mentre i soldi dovranno essere trovati nei bilanci dei paesi europei.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info 

 

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