KIEV: ARRIVA UN BASTIMENTO CARICO DI … DOLLARI
Come era scontato dopo tutte le schermaglie delle settimane passate tra repubblicani e democratici la lobby degli armamenti ha vinto, infatti il Congresso degli Stati Uniti ha approvato gli aiuti militari all’Ucraina, a Israele e a Taiwan.
I quattro progetti di legge separati approvati dal Congresso assegnano aiuti militari per 61 miliardi di dollari all’Ucraina, 17 miliardi a Israele, 8 miliardi a Taiwan. Altri 9 miliardi saranno spesi per la costruzione di un porto a Gaza e per la fornitura di aiuti umanitari ai palestinesi.
La Camera dei Rappresentanti riguardo al pacchetto a sostegno dell’Ucraina si è espressa con 358 voti a favore e 58 a contrari. Molti repubblicani hanno infine deciso di votare a favore seguendo le indicazioni del presidente della camera bassa Mike Johnson, che ha mantenuto a lungo la sua linea isolazionista.
Il presidente della camera bassa alla fine ha ceduto a Joe Biden e la sua compagnia. È possibile che il repubblicano, che non ha un grande peso politico, sia stato convinto dai lobbisti del complesso militare-industriale statunitense che sono – i principali beneficiari di questa legge. Infatti alla resa dei conti i dollari che arriveranno in Ucraina sono la minima parte, la maggioranza resteranno come è successo in passato negli Stati Uniti e andranno a rimpinguare le aziende del complesso industriale militare a stelle e strisce.
Inoltre ai repubblicani potrebbe essere stato promesso chela possibilità di confisca dei beni russi si avvicini. Attualmente negli Stati Uniti sono congelati circa 5 miliardi di dollari di Mosca.
Dal Cremlino commentano l’approvazione del nuovo finanziamento a Kiev affermando che questo stanziamento di aiuti militari da parte degli Stati Uniti all’Ucraina, Israele e Taiwan aggraverà la crisi globale.
“L’assistenza militare al regime di Kiev è la sponsorizzazione diretta di attività terroristiche, a Taiwan – interferenza negli affari interni della Cina, a Israele – un percorso diretto verso l’escalation senza precedenti nella regione”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova.
I nuovi aiuti non cambieranno le sorti del conflitto, tutto al più ritarderanno solo la sua naturale fine. Ma, come sappiamo, agli Stati Uniti e ai loro vassalli importa solamente allungare all’infinito il conflitto sperando così che un giorno la Russia resti senza lavatrici da cui prendere i chip per i suoi missili.
Il problema è che la Russia in questi due anni di guerra ha aumentato notevolmente le capacità belliche, e non lo dico solo io ma anche il The Washington Post.
Il giornale statunitense infatti scrive che la Russia ha aumentato la produzione di armi e sarà in grado di sostenere la sua offensiva in ucraina per almeno altri due anni.
Riconfigurando la sua economia per lo sforzo bellico, le imprese esistenti sono diventate più efficienti nel produrre o riparare le attrezzature, quindi la Russia non solo ha recuperato le perdite iniziali in Ucraina, ma ha anche iniziato ad accumulare armi e munizioni.
Le Forze Armate russe hanno preso l’iniziativa in Ucraina, dove ora possono usare l’artiglieria e dispiegare droni a un ritmo molto più veloce degli ucraini.
Il generale Christopher J. Cavoli, Comandante Supremo degli Stati Uniti in Europa, ha dichiarato al Congresso che Mosca ha più soldati oggi che all’inizio dell’invasione e che le sue Forze Armate hanno “dimostrato una crescente capacità di apprendere e adattarsi a nuove condizioni”.
Sul lato militare il complesso -industriale ha quadruplicato la produzione di veicoli blindati, quintuplicato le consegne di carri armati, aumentato di quasi due volte la produzione di droni e di 17 volte quella di proiettili d’artiglieria.
Quindi come appare chiaro le forze militari russe potranno sostenere il peso del conflitto ancora per diversi anni, bisognerà vedere fino a quando gli ucraini, merce da macello, saranno disposti a morire per gli interessi occidentali.
Infine il presidente ucraino Vladimir Zelensky sta ballando la rumba dopo aver appreso dei nuovi aiuti militari e i suoi giullari e saltimbanchi stanno stappando bottiglie di champagne sicuri che qualche briciola cadrà nei loro borsellini già aperti.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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