DENUNCIANO PRESSIONI CONTRO LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE
Il procuratore capo del tribunale Karim Khan in un’intervista esclusiva con Christiane Amanpour della CNN ha denunciato che dopo che la Corte penale internazionale (CPI) ha chiesto mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità per gli attacchi a Gaza dal 7 ottobre, ci sono state pressioni sulla corte.
Questa decisione è la prima presa dalla Corte Penale Internazionale che chiede dei mandati di cattura contro i politici israeliani, stretti alleati degli Stati Uniti. Decisione che ha scatenato una montagna di proteste proprio contro la corte stessa, alla Casa Bianca sono decisi a imporre sanzioni contro i membri della CPI se decideranno di chiedere l’arresto dei del governo di Tel Aviv.
Khan ha rivelato che alcuni leader occidentali hanno cercato di influenzare le sue decisioni. Secondo il procuratore capo, questi leader hanno affermato che la CPI “è fatta per l’Africa e per delinquenti come Putin”.
Lunedì, il procuratore della CPI ha chiesto alla corte di emettere mandati di arresto contro Netanyahu; il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant e Yahya Sinwar, capo di Hamas nella Striscia di Gaza; Mohammed Deif Ibrahim al Masri, comandante in capo dell’ala militare di Hamas, conosciuta come Brigate al Qassam, e Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas.
Le dichiarazioni di Karim Khan fanno capire come molte delle istituzioni internazionali che dovrebbero garantire il rispetto del diritto internazionale siano in realtà al servizio di coloro che si considerano i padroni del mondo. Inoltre risulta paradossale che proprio gli Stati Uniti che non riconoscono la corte stessa siano intenzionati a sanzionare i loro membri.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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