IN HONDURAS UCCISE SEI PERSONE DURANTE UNA VEGLIA FUNEBRE MENTRE IN COLOMBIA LA VIOLENZA DELLA POLIZIA CONTINUA  

 

Honduras, El Salvador e Guatemala, che formano il Triangolo settentrionale dell’America centrale, sono tra i paesi più violenti del mondo. Venerdì in Honduras sei persone sono state uccise da sconosciuti durante una veglia funebre.

Durante una veglia funebre nel comune di Olanchito, Yoro (a nord dell’Honduras sei persone sono state uccise da sconosciuti. I Killer sono entrati nel luogo dove si stava vegliando una persona morta ed hanno iniziato a sparare contro i presenti uccidendone sei. Secondo i rilievi eseguiti dalla polizia locale i corpi presentavano anche numerose ferite da armi da fuoco. Al momento non si conoscono i motivi della brutale aggressione ma gli inquirenti pensano sia legata al traffico di droga, infatti la persona che stavano vegliando possedeva una piantagione di marijuana nello stesso comune dove è avvenuto il fatto di sangue.

La Polizia Nazionale del Paese centroamericano ha riferito sabato che il tasso di omicidi è aumentato del 6,4% tra gennaio e aprile 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. L’Honduras ha chiuso aprile con 269 morti violente, con le quali il bilancio dei primi quattro mesi ha raggiunto le 1.135 vittime, secondo la stessa istituzione.

Intanto più a sud in Colombia le manifestazioni contro le politiche del governo di Ivan Duque continuano per il dodicesimo giorno consecutivo e la polizia e l’esercito continuano senza sosta a reprimere le proteste nel sangue.

Il bilancio delle repressioni diventa ogni giorno più pesante. Secondo i dati forniti dall’Istituto per gli Studi sulla Pace (Indepaz) e dalla Ong “Temblores” le persone uccise presumibilmente dalle forze dell’ordine durante le manifestazioni è salito alla cifra di 47. Centro delle proteste e delle conseguenti repressioni resta la città di Cali dove sono 35 le persone che hanno perso la vita sotto i colpi della polizia.

Alle47 persone che hanno perso la vita vanno aggiunti  963 arresti arbitrari, 12 casi di violenza sessuale, 28 persone lesionate agli occhi. Tra il 28 aprile, giorno dell’inizio delle proteste, e l’8 maggio la Polizia ha eseguito 278 aggressioni, oltre a 1.876 fatti classificati come violenti.

Uno dei dati più allarmanti è il tasso di dispersi, visto che dall’inizio delle massicce mobilitazioni fino a venerdì scorso 548 persone sono state denunciate come scomparse e non si sa dove si trovino. Solo nella città di Cali sono 125 i desaparecidos. Cali detiene anche il record di persone uccise con 35 morti seguita da Bogotà, Soacha, Pereira e Madrid con due vittime ciascuna.

Negli ultimi giorni, secondo quanto affermato dai manifestanti, auto con a bordo uomini vestiti in abiti civili si avvicinano alle zone dove stazionano i manifestanti ed iniziano ad esplodere colpi d’arma da fuoco contro di loro.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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