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STOP AGLI EGOISMI VACCINALI: IN AFRICA SOLO IL 2 PER CENTO DELLA POPOLAZIONE HA RICEVUTO DUE DOSI DI VACCINO 

 

Mentre in Italia, Stati Uniti ed altre nazioni del primo mondo si parla insistentemente di vaccinare con una terza dose le persone anziani e fragile nel resto del mondo la campagna vaccinale va a rilento. Infatti in Africa solo il 2 per cento della popolazione ha ricevuto le due dosi del vaccino contro il Covid 19.

Il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus ha denunciato l’ingiustizia che si sta compiendo a livello mondiale che  lascia i paesi più poveri di fatto fuori dalla campagna vaccinale mondiale. “L’ingiustizia dei vaccini e il nazionalismo dei vaccini” sta permettendo l’emergere di nuove varianti di COVID-19, causando più morti e prolungando la pandemia per l’intero pianeta, ha detto lunedì ai giornalisti a Budapest il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.

“Alcuni paesi stanno somministrando dosi di richiamo a persone che sono già completamente vaccinate, mentre molte persone nei paesi più poveri devono ancora ricevere una singola dose, compresi operatori sanitari, anziani e altri gruppi vulnerabili”, ha affermato il capo dell’OMS, parlando separatamente con i funzionari ungheresi.” Ecco perché ho chiesto una moratoria globale sui vaccini di richiamo fino almeno alla fine di settembre, per consentire ai paesi più indietro di recuperare il ritardo”, ha continuato il Direttore dell’OMS come riporta Sputnik.

In molti paesi del primo mondo si parla oramai insistentemente della necessità di somministrare alle persone anziane e vulnerabili una terza dose di vaccino per proteggerli ulteriormente dalla possibilità di complicazioni in caso di infezione. Questa scelta però priverà i paesi più poveri del vaccino condannando tutte le popolazioni a ritardi inaccettabili.

Il ritardo nelle vaccinazioni nei paesi del terzo mondo però ha un risvolto molto preoccupante. Infatti più il virus resta attivo maggiori sono le probabilità che possa mutare come del resto ha già fatto in varie occasione creando delle varianti più pericolose e contagiose. “Più a lungo persiste l’iniquità del vaccino, più opportunità ha il virus di diffondersi ed evolversi in varianti ancora più pericolose, che potrebbero eludere i vaccini che abbiamo, prolungando la pandemia e lo sconvolgimento economico e sociale che comporta”, ha aggiunto Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Il Direttore dell’OMS ha poi osservato che, dei 4,8 miliardi di dosi di vaccino somministrate a livello globale, il 75% è stato utilizzato da soli 10 paesi. Mentre quasi la metà di questi inoculi è stata utilizzata nella Repubblica popolare cinese, una nazione a reddito medio che ospita quasi un quinto dell’umanità, il paese ha anche esportato più di 770 milioni di dosi in molte delle nazioni più povere del mondo, tra cui la maggior parte dei paesi africani, e prevede di esportarne altre 1,5 miliardi entro la fine del 2021.

L’obbiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è che almeno tutte le nazioni abbiano vaccinato almeno il 10 per cento della popolazione entro la fine di settembre 2021 e di raggiunger il 40 per cento entro la fine dell’anno. Altro obiettivo sarebbe quello che le vaccinazioni raggiungano il 70 per cento della popolazione entro la metà del 2022 ma tale traguardo sembra essere di difficile raggiungimento. Sembra difficile perché ad esempio gli Stati Uniti hanno vaccinato già con due dosi il 51 per cento della popolazione e inizieranno a somministrare la terza dose dal 20 settembre prossimo mentre in Africa solo il 2 per cento della popolazione ha completato il percorso vaccinale. Inoltre l’amministrazione statunitense sta raccomandando che tutti gli statunitensi ricevano la terza dose per rafforzare le proprie capacità immunitarie per combattere la variante delta.

Il Direttore Generale dell’OMS aveva iniziato a spingere per una pausa nei confronti dei richiami, in favore di una più equa distribuzione dei vaccini, quando l’amministrazione Biden aveva annunciato, per la prima volta, i suoi piani all’inizio di questo mese, ma la segretaria stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha respinto il suggerimento come “una falsa scelta”, affermando che la Casa Bianca crede che “possano essere fatte entrambe le cose”. (Sputnik)

Anche il nostro paese sta da tempo preparandosi alla somministrazione della terza dose di vaccino. Quindi come appare evidente la produzione dei vaccini si riverserà come era prevedibile verso i paesi del primo mondo che dispongono di risorse economiche per acquistare i vaccini preparati dalle grandi multinazionali del farmaco lasciando fuori i paesi più poveri.

I rischi, come detto, di questa politica di accaparramento dei vaccini da parte dei paesi del primo mondo mette in serio pericolo le stesse popolazioni di questi paesi perché maggiore sarà il tempo che il virus girerà maggiori saranno le probabilità che le mutazioni del virus abbiano il sopravvento rendendo le vaccinazioni inefficaci. Gli unici che da questi ritardi ci guadagneranno sono le case farmaceutiche che continueranno a vendere i loro preparati ai paesi del primo mondo che dispongono di risorse economiche per acquistarli. 

Insomma sembra proprio che anche questa volta gli interessi di pochi prevalgano sugli interessi di molti.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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