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LA RUSSIA STILA UNA LISTA DI 936 PERSONE STATUNITENSI NON GRADITE MENTRE SI E’CONCLUSA LA RESA DEI MILITARI PRESENTI NELL’AZOVSTAL 

 

Il Ministero degli Esteri russo ha pubblicato una lista di 936 persone statunitensi a cui è vietato entrare in Russia tra i quali figura anche Joe Biden, mentre continua la distruzione di armi provenienti dai paesi occidentali da parte delle forze armate russe.

Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato questo sabato un elenco di 963 cittadini statunitensi, a cui è stato vietato l’ingresso nel Paese, in risposta reciproca a sanzioni statunitensi di questo tipo.

“La Russia non cerca il confronto ed è aperta al dialogo onesto e rispettoso, separando il popolo americano, che invariabilmente gode del nostro rispetto, dalle autorità statunitensi, che incitano alla russofobia, e da coloro che lo servono. Queste sono le persone che sono incluse in la ‘lista nera’ russa”, si legge nel comunicato del ministero degli Esteri.

Tra le persone a cui è vietato l’ingresso nella Federazione Russa figurano il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, suo figlio Hunter Biden, la  Vicepresidente Kamala Harris, il Segretario di Stato Antony Blinken, Il  Segretario alla Sicurezza Nazionale, Alejandro Mayorkas, il  Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan, il Segretario alla Difesa Lloyd Austin, il Capo di Stato Maggiore Mark Milley, .

Nel suo rapporto giornaliero il Ministero della Difesa russa ha reso noto che durante la giornata di sabato le forze aeree russe hanno distrutto una grande quantità di armi e attrezzature fornite a Kiev dagli Stati Uniti e dai paesi europei nella provincia di Zhytomyr nell’Ucraina nordoccidentale, mentre dal Senato degli Stati Uniti arriva il via libera al pacchetto straordinario di aiuti all’Ucraina del valore di 40 miliardi di dollari che include ovviamente anche molte armi.

Inoltre nel rapporto del Ministero della Difesa russa si legge che Vicino a Odessa aerei russi hanno distrutto due depositi di carburante, un aereo Su-25 ucraino è stato abbattuto in un combattimento aereo vicino alla città di Belitskoe, nel Donbass, e un altro, dello stesso modello, è stato intercettato dalla difesa aerea vicino a Novoaleksandrovka, nella provincia ucraina di Kherson.

La difesa aerea russa ha anche distrutto 14 droni e otto proiettili sparati dai  sistemi lanciarazzi multipli ucraini.

Infine si è oramai conclusa la resa dei militari ucraini e dei membri del battaglione Azov che si trovavano asserragliati da un mese nel complesso siderurgico Azovstal di Mariupol, ha riferito ieri il Ministero della Difesa russa.

“Il territorio dell’acciaieria Azovstal a Mariupol, dove un gruppo di militanti ucraini del gruppo nazista Azov era bloccato all’interno dal 21 aprile, è stato completamente liberato”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov.

“Le strutture sotterranee dell’impianto, in cui si nascondevano i combattenti, sono passate sotto il pieno controllo delle forze armate russe”, ha continuato IgorKonashenkov.

Konashénkov ha specificato che, in totale, da lunedì hanno deposto le armi e si sono consegnati 2.439 combattenti del battaglione Azov e soldati dell’esercito  ucraino che erano barricati nello stabilimento. Tra questi c’è anche  il comandante del battaglione Azov, Denis Prokopenko e Sergei Volynski, soprannominato ‘Volyna’, comandante della 36a Brigata dei Marines della Marina ucraina. 

I militari asserragliati nell’acciaieria Azovstal hanno iniziato ad arrendersi in massa lunedì, dopo che il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver accettato di evacuare i suoi combattenti feriti.  Lo stesso giorno si è arreso il primo gruppo di nazionalisti ucraini, composto da 265 persone, di cui 51 gravemente ferite.  Il 20 maggio si è arreso  l’ultimo gruppo, composto da 531 militanti.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info 

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