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L’ALGERIA CHE HA STORICHE RELAZIONI CON LA RUSSIA DIVENTA  PRIMO FORNITORE DI GAS PER L’ITALIA 

 

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi con la solita enfasi annuncia che l’Algeria è diventato il primo fornitore di gas per l’Italia ignorando però che il paese nord africano ha da sempre ottimi rapporti con la Russia anche nel settore energetico.

La missione del nostro governo in Algeria termina con la ratifica dell’accordo per l’aumento delle forniture di gas al nostro paese. Mario Draghi con enfasi annuncia che il paese nord africano è diventato il primo fornitore di gas per l’Italia.

Il Presidente del Consiglio annuncia che l’Algeria fornirà altri 4 miliardi di metri cubi di gas al nostro paese e sarà il primo fornitore per l’Italia soppiantando la Russia. Il nostro governo alla spasmodica ricerca di altri fornitori, nel tentativo di rendere l’Italia indipendente dal gas russo,  ha stretto vari accordi con altre nazioni per la fornitura di gas tra i quali quello con l’Algeria ma sembra che a Palazzo Chigi ignorino le storiche relazioni del paese africano con la Russia e gli accordi che ha sottoscritto da anni con Gazprom.

Il ministro Luigi Di Maio era volato ad Algeri nei primi giorni di aprile – con l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi per firmare un accordo tra Italia ed Algeria per aumentare le importazioni di gas. Questo avrebbe, secondo il nostro governo, lo scopo di ridurre la dipendenza dal gas russo.

Forse però a Palazzo Chigi ignorano che l’Algeria ha da sempre strette relazioni con la Russia in campo militare ed economico, ma soprattutto ha strette relazioni con Gazprom per l’estrazione del gas. Come dire che facciamo uscire il gas russo dalla porta e poi lo facciamo rientrare dalla finestra, ma cosa possiamo pretendere  da questa classe politica? Possiamo pretendere che conosca tutti i retroscena della politica internazionale?

Pubblicava Reuters in quei giorni che l’algerina Sonatrach in collaborazione con la Russia Gazprom avvierà la produzione di gas dal suo giacimento di Al Assel nel 2025, aggiungendo poi che hanno perforato 24 pozzi anche se non ci sono dettagli sui volumi previsti.

Riguardo all’accordo sottoscritto in aprile il Capo della Farnesina Luigi di Maio commentava felicemente che  “Con l’Algeria avremo una partnership energetica più forte che ci consentirà di mitigare gli effetti delle sanzioni alla Russia, c’è una grande disponibilità da parte dell’Algeria a sostenerci sia nel breve, medio e lungo periodo”.

Ma soprattutto Putin starà ridendo come un matto pensando che, come detto, il suo gas che vorremmo far uscire dalla porta rientrerà dalla finestra. 

Le relazioni tra Algeria e Russia sono di vecchia data, Tra il 1962 e il 1989, scrive L’inchiesta sul suo sito,, Mosca ha fornito 11 miliardi di dollari di equipaggiamento militare all’Algeria. Nel 2001 l’Algeria è diventato il primo Paese arabo a firmare un accordo di partenariato strategico con la Russia. Vladimir Putin, in visita ad Algeri nel 2006, ha annunciato la cancellazione del debito algerino verso Mosca (4,7 miliardi di dollari) e un contratto da 7,5 miliardi di dollari per la vendita di armi.

Negli anni ’70, l’Unione Sovietica ha contribuito alla costruzione di impianti metallurgici ad El Hadjar ed a  Annaba, centrali termiche a Jijel, gasdotti a Alrar–Tin Fouye–Hassi Messaud e Beni-Zid e dighe (Tilezdit).

In tempi più recenti, nel 2006, la compagnia russa Gazprom e la compagnia di Stato algerina Sonatrach hanno firmato un protocollo d’intesa per la produzione del gas e l’ammodernamento degli impianti. Due anni dopo sono iniziate le esplorazioni e le estrazioni di idrocarburi nell’area di El Assel. Inoltre ci sono stati contatti per la costruzione di una centrale nucleare anche se ancora la sua costruzione non è iniziata.

La vicinanza dell’Algeria a Mosca è stata confermata lo scorso due marzo alle Nazioni Unite, quando l’Assemblea generale ha adottato una risoluzione per riaffermare la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Hanno votato a favore 141 Paesi, 5 i contrari, 35 gli astenuti. Tra gli astenuti, c’era anche l’Algeria. È solo un gesto d’imparzialità? O c’è altro? Ancora prima, l’alleanza è stata confermata per combattere il Covid: l’Algeria è stato uno dei primissimi Paesi a usare e produrre il vaccino russo Sputnik.

Sempre in aprile, l’amministratore delegato del colosso energetico  algerino ha detto di essere «un fornitore di gas affidabile per il mercato europeo, disposto a supportare i suoi partner a lungo termine in caso di situazioni difficili». Tuttavia, «Algeri potrà sostenere il continente solo dopo aver soddisfatto la domanda nazionale e gli impegni contrattuali», ha aggiunto il leader di Sonatrach.

Insomma riceveremo altro gas dall’Algeria ed indirettamente, grazie agli accordi che hanno sottoscritto Sonatrach e Gazprom, continueremo a sostenere l’economia russa. Altra evidenza che non sarà affatto facile escludere la Russia dal contesto internazionale con l’applicazione di sanzioni che come già abbondantemente sottolineato pare proprio che si abbattano su di noi molto di più che sul Cremlino.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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