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L’OPEC RIDUCE LA PRODUZIONE DI PETROLIO E FA INFURIARE GLI STATI UNITI

La decisione dell’OPEC Plus di ridurre la produzione di petrolio di 2 milioni di barili fa andare su tutte le furie l’amministrazione statunitense mentre il Ministro dell’Economia tedesco li accusa di sfruttare il conflitto con l’Ucraina per alzare il prezzo del gas.

Le autorità statunitensi hanno accusato l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio OPEC Plus di “allinearsi” con la Russia a causa della sua decisione di tagliare la produzione di 2 milioni di barili al giorno, ha detto il segretario stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre.

“È chiaro che l’OPEC+ si allinea con la Russia con l’annuncio di oggi”, ha detto mercoledì durante una conferenza stampa, definendo la decisione del gruppo un “errore”.

Nella riunione che si è svolta a Vienna l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha deciso di ridurre di 2 milioni di barili al giorno la produzione di greggio nonostante le pressioni esercitate dalla Casa Bianca per non procedere in questa direzione.

In risposta all’annuncio la Casa Bianca ha rilasciato una dichiarazione in cui ha dichiarato che il presidente degli Stati Uniti era “deluso da questa decisione miope”. Biden nei mesi scorsi aveva visitato l’Arabia Saudita, il più grande produttore di petrolio dell’organizzazione, per convincere le autorità ad aumentare il pompaggio di petrolio al fine di ridurne il prezzo.

Diversi esperti sostengono che questo passo sarebbe un colpo per l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, poiché causerebbe un aumento significativo del prezzo della benzina negli Stati Uniti a poche settimane dalle elezioni di medio termine.

Il segretario generale dell’organizzazione, Haitham al-Ghais ha indicato che “non stanno mettendo in pericolo i mercati dell’energia”, ma “stanno fornendo sicurezza, stabilità ai mercati dell’energia”. “Tutto ha un prezzo. Anche la sicurezza energetica ha un prezzo”, ha detto durante una conferenza stampa tenutasi dopo la riunione dell’organizzazione dei produttori petroliferi. 

Per l’OPEC questa riduzione nella produzione si è resa necessaria per tentare di far aumentare il prezzo del petrolio sui mercati internazionali dato che negli ultimi tempi si sono registrate riduzioni della domanda. Secondo alcuni esperti il prezzo del greggio potrebbe quindi raggiungere i 100 dollari al barile. Il prezzo attuale si aggira invece intorno agli 80 dollari.

Sempre sul lato energia il ministro dell’economia tedesco Robert Habeck accusa gli Stati Uniti e alcuni partner europei di beneficiare del conflitto ucraino per imporre “prezzi astronomici” al gas. L’alto funzionario ha fatto appello a Washington, ricordando che quando i prezzi del petrolio sono saliti alle stelle, il paese nordamericano ha cercato l’aiuto di Bruxelles e, di conseguenza, le riserve nel Vecchio Continente sono state esaurite. In questo contesto, Berlino ha chiesto un gesto di solidarietà per frenare i prezzi del gas.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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