Danni al gasdotto North StreamDanni al gasdotto North Stream

RILEVATE DUE NAVI FANTASMA NAVIGARE NEI PRESSI DELLA ZONA DEI SABOTAGGI AL NORTH STREAM 

 

Due grandi navi con il sistema di identificazione spento sono passate molto vicino al punto dove è avvenuto il sabotaggio del gasdotto North Stream, secondo quanto riportato venerdì dal portale Wired, citando le conclusioni della società di monitoraggio dei dati satellitari SpaceKnow.

I dati elaborati dagli specialisti della società SpaceKnow rivelano che due “navi di lunghezza compresa tra  95 e 130 metri, con i sistemi di identificazione spenti, hanno navigato a pochi chilometri dai luoghi delle esplosioni che hanno distrutto il gasdotto North Stream.

“I loro fari erano spenti, il che significa che non c’erano informazioni sui loro movimenti e cercavano di tenere nascosti al mondo i loro dati di localizzazione e le loro informazioni generali”, ha detto Jerry Javornicky, co-fondatore e CEO dell’azienda.

Dopo aver elaborato i dati la società di monitoraggio li ha consegnati agli ufficiali della NATO che stanno indagando sui sabotaggi ma la portavoce della NATO, Oana Lungescu, ha rifiutato di commentare l’indagine, mentre ha ribadito che l’alleanza considera quanto accaduto ai gasdotti come “un atto di sabotaggio deliberato e irresponsabile”.

Gli specialisti di SpaceKnow hanno studiato le immagini della zona scattate da diversi sistemi satellitari per un periodo di 90 giorni ed hanno usato sistemi di intelligenza artificiale per rilevare eventuali oggetti. “Abbiamo 38 algoritmi specifici che possono scoprire attrezzature militari”, ha spiegato Javornicky.

Dopo aver elaborato tutti i dati, sono stati creati una serie di poligoni intorno ai luoghi degli attentati. I più piccoli, di circa 400 metri quadrati, coprivano le area immediatamente vicine al luogo delle esplosioni, mentre gli altri coprivano aree più vaste.

Nelle settimane precedenti alle esplosioni, SpaceKnow ha localizzato 25 navi da carico e navi più grandi che hanno attraversato la zona. Solo due delle navi avevano spenti i loro transponder del sistema di identificazione automatica (AIS).

Secondo il diritto internazionale, le grandi navi sono tenute a installare e utilizzare l’AIS, poiché questo sistema è stato progettato per aiutare le navi a navigare ed evitare possibili collisioni. Quando è attivato, trasmette il nome della nave, la sua posizione, la rotta, la velocità e altri dati.

Da Wired sottolineano che è “relativamente raro” che le navi spengano i loro transponder AIS. Le navi che disattivano il sistema spesso sono coinvolte nella pesca illegale o in altre attività illecite.

“Non è una pratica comune [avere l’AIS spento] a meno che le navi non abbiano una missione militare classificata o abbiano alcuni obiettivi segreti, perché il Baltico è uno dei mari più trafficati dal punto di vista del traffico commerciale”, ha commentato Otto Tabuns, capo della Baltic Security Foundation. (RT)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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