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I CACCIA F-16 CAMBIERANNO LE SORTI DEL CONFLITTO IN UCRAINA?

 

Durante la celebrazione dell’ultimo vertice del G7 è stato deciso dagli Stati Uniti di autorizzare la fornitura degli aerei F-16, di fabbricazione appunto statunitense, all’Ucraina per rispondere alle pressanti richieste di Kiev.

Infatti da mesi le forze armate ucraine ed il presidente Zelensky, durante i suoi pellegrinaggi in terra straniera, chiedono insistentemente che gli vengano forniti caccia F-16 per sopperire alla carenza di velivoli che in buona parte sono stati abbattuti dall’aviazione russa. Ma davvero la fornitura di questi velivoli segnerà il cambio nelle sorti del conflitto o sarà. come probabile, la solita mossa che non porterà a sostanziali capovolgimenti dei due fronti e contribuirà solamente alla prosecuzione delle ostilità?

In un articolo pubblicato su Asia Times’ Stephen Bryen sottolinea come in realtà l’arrivo dei tanto richiesti F-16 potrebbe portare all’esercito ucraino più problemi che benefici e  comunque non cambieranno le sorti del conflitto. 

Secondo quanto scrive l’autore  a Kiev potrebbero essere inviati i vecchi F-16A/B, che, anche se sono stati parzialmente modernizzati, sono ancora aerei fabbricati negli anni settanta e ottanta. I candidati per le prime forniture dei caccia potrebbero essere Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi.  L’ultima modifica dei caccia ha avuto luogo nei primi anni 2000 mentre risulta in ritardo la modifica dei caccia più recenti. 

L’altro problema importante e non trascurabile per l’Ucraina ha radici nella sua incapacità di effettuare da sola la manutenzione di tali velivoli. Ci vorrà almeno un anno per creare l’infrastruttura necessaria per una base di riparazioni nel paese. Poi si aggiunge la mancanza di personale specializzato, la cui formazione, ha suggerito Bryen, richiederà anni.

Gli F-16 hanno bisogno di una manutenzione costante per rimanere in condizioni ottimali di funzionamento, il che comporta la riparazione dei componenti complessi, la sostituzione di quelli danneggiati, gli aggiornamenti software per i radar e altri sistemi. In tali condizioni, l’Ucraina, come suggerisce l’autore, si limiterà solo alla “manutenzione veloce e semplice” delle parti danneggiate. Di conseguenza, le riparazioni più complicate dovranno essere effettuate in Europa o dal paese di origine.

Inoltre, questo tipo di caccia presuppone la disponibilità di piste di atterraggio lunghe e in buone condizioni, che in Ucraina non ci sono. In tal caso, per decollare da piste più corte, i piloti ucraini, si sottolinea, dovrebbero operare solo a metà carico di combattimento, la non buona condizione delle piste potrebbe danneggiare  l’aereo o il suo equipaggiamento di bordo.

Gli aerei di cui si sta parlando poi sono  in molti casi arrivati a fine vita quindi  non sono la migliore piattaforma per operazioni di combattimento decisive o prolungate, specialmente ad alto ritmo, ha sottolineato Bryen. 

Riguardo all’addestramento dei piloti occorre notare che per la loro formazione occorrono periodi piuttosto lunghi, quindi fornire aerei adesso, se il personale non è stato addestrato precedentemente, non servirebbe a nulla.

In precedenza, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva annunciato l’intenzione degli alleati di iniziare ad addestrare i piloti ucraini per pilotare F-16 americani e altri caccia di quarta generazione fabbricati in Occidente. Tuttavia, da Washington hanno indicato che non hanno ancora deciso chi addestrerà i piloti o dove sarà fatto, ma ci si aspetta che sia un paese europeo. 

Quindi è legittimo pensare che il loro addestramento sia avvenuto in segreto negli Stati Uniti o in un altro paese occidentale.

Il  capo dello stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, Mark Milley, citato da Politico ha affermato che i  caccia F-16 statunitensi non saranno un’arma miracolosa per l’Ucraina e costeranno molto di più delle munizioni e degli armamenti  terrestri. 

“I russi hanno 1.000 caccia di quarta generazione. (…) Se hanno intenzione di affrontare la Russia in aria, avranno bisogno di un numero significativo di caccia di quarta e quinta generazione, quindi dopo aver analizzato i costi, la cosa più sensata da fare è fare esattamente quello che abbiamo già fatto: fornire un numero significativo di difese aeree integrate per coprire lo spazio di battaglia e impedire ai russi di dominare il cielo”, ha dichiarato il generale.

“In guerra non esistono armi miracolose, l’F-16 non lo è tanto quanto qualsiasi altra arma”, ha sottolineato. Avranno però un grande impatto mediatico e ciò contribuirà a rafforzare la retorica occidentale che mira a far credere al grande pubblico che l’arrivo di una nuova arma cambierà il corso del conflitto. Se poi ciò non avverrà pazienza, l’importante è prolungare il conflitto con tutte le possibili conseguenze che questo potrebbe comportare. Se non volevamo la guerra avremmo trovato il modo per non farla iniziare. Ma gli obiettivi erano appunto diversi.

Ma quali paesi dispongono di F-16 da inviare in Ucraina? Il paese che dispone del numero maggiore di questi velivoli sono gli Stati Uniti con 936 caccia, seguiti dalla Turchia con243 aerei,. Seguono Israele (224), Egitto (218), Corea del Sud (167), Grecia (153) e Taiwan (136 e 66 in ordine). Insieme agli Stati Uniti, questi Paesi possiedono i tre quarti della flotta mondiale di F-16. Anche altri Paesi europei hanno diverse decine di F-16 in dotazione, come Belgio (52), Polonia (48), Danimarca (43) e Paesi Bassi (29). E questi ultimi sono quelli che, più probabilmente, possono trasferirli in Ucraina.

Vedremo se l’arrivo di questi aerei, perché il loro arrivo sembra davvero probabile, avrà qualche effetto sulle sorti del conflitto. Io penso di no.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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