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FINANCIAL TIMES: MIGLIAIA DI UCRAINI PAGANO PER NON ESSERE ARRUOLATI 

 

Varie volte abbiamo denunciato la corruzione che vige nei centri di reclutamento ucraini dove i funzionari intascano mazzette per fornire certificati falsi agli uomini per non essere mandati al fronte a combattere, adesso anche il Financial Time se ne accorge.

Migliaia di uomini ucraini hanno corrotto le autorità militari o hanno lasciato illegalmente il paese per evitare il reclutamento durante il conflitto tra Ucraina e Russia, ha riferito venerdì il Financial Times, noto quotidiano al soldo del governo russo.

Non c’era certamente bisogno che ce lo dicesse il Financial Time che in Ucraina, per non andare a combattere al fronte, i funzionari militari dei centri di reclutamento intascassero mazzette per fornire certificati falsi che esentavano gli uomini dal compiere il loro dovere per compiacere il volere di Zelensky e di color che ne manovrano i fili, ma siccome quando si riportano notizie che vanno in direzione contraria alla narrativa imposta dai media di regime occidentale si è sempre tacciati di essere supporter del governo di Putin, adesso che pure un autorevole, così è considerato il quotidiano britannico nei nostri paesi, denuncia questo tipo di corruzione forse qualcuno inizierà ad aprire gli occhi e inizierà a valutare le notizie che normalmente non passano nei nostri poco informati mezzi di informazione come vere e non frutto di mera propaganda pro russa.

Dopo l’inizio del conflitto nel febbraio 2022, il governo ucraino ha vietato agli uomini tra i 18 e i 60 anni di lasciare il paese e ha annunciato una mobilitazione generale, provocando un’ondata di corruzione. Questo tipo di illegalità è stato registrato in 11 regioni del paese.

Non potendo più negare l’evidenza dei fatti il governo di Zelensky ha iniziato un’indagine  questo luglio dopo la presentazione di accuse di corruzione contro Yevgeny Borisov, capo del centro regionale di reclutamento di Odessa, che è stato accusato di aver accettato tangenti per un valore totale di 5 milioni di dollari, che ha accumulato prendendo tra i 2.000 e i 10.000 dollari per ogni esenzione dal servizio militare. Borisov ha speso la maggior parte dei suoi profitti illegali per l’acquisto di una villa da 4,6 milioni di dollari in Spagna e per viaggi personali all’estero, hanno dichiarato gli investigatori.

I mobilitati erano disposti a pagare 6.000 dollari per il certificato medico che li esentava dal servizio militare, e quelli che non avevano questa somma cercavano di fuggire dal paese attraverso il confine occidentale. Secondo il portavoce della guardia di frontiera ucraina, Andrei Demchenko, più di 13.600 uomini sono stati catturati cercando di lasciare il paese illegalmente e altre 6.100 persone sono state arrestate per aver mostrato documenti falsi ai controlli di frontiera, riferisce RT.

Di conseguenza, il presidente dell’Ucraina, Vladimir Zelenski, è stato costretto a licenziare tutti i capi regionali di reclutamento dell’esercito ucraino. Vedremo se la sostituzione dei vertici militari non sarà solamente il modo per cambiare chi intasca mazzette, un cambio di persona e non un cambio di comportamento, ipotesi questa la più probabile dato che non tutti sono disposti ad andare a morire in guerra per far contento l’attuale inquilino della Casa Bianca e il suo pupazzo.

Interessante notare però che il quotidiano britannico si è accorto del traffico dei falsi certificati solamente dopo che Zelensky ha licenziato tutti i capi dei centri di reclutamento ucraini, una disattenzione oppure un modo per cercare di far passare il capo del governo ucraino come un moralizzatore ignaro di quanto stava accadendo? 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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