Krzysztof Bosak, deputato della camera bassa polacca,Krzysztof Bosak, deputato della camera bassa polacca,

FINITA LA LUNA DI MIELE TRA VARSAVIA E KIEV?

 

Un deputato polacco presenta il conto degli aiuti che il suo paese ha fornito all’Ucraina mentre il primo ministro Mateusz Morawiecki  dichiara di non avere più intenzione di fornire armi a Kiev: è terminata la luna di miele tra i due paesi? 

Krzysztof Bosak, deputato della camera bassa polacca,  si è presentato all’ambasciata ucraina a Varsavia con un conto di 101 miliardi di zloty, equivalenti a  23 miliardi di dollari  per l’aiuto che la Polonia ha fornito a Kiev. La decisione del deputato polacco  è stata presa in risposta alla decisione ucraina di denunciare la Polonia  all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) per aver vietato le importazioni di prodotti agricoli ucraini.

Il deputato polacco ha dichiarato davanti all’ambasciata ucraina a Varsavia che “stiamo denunciando le continue rappresaglie del governo di Kiev al nostro paese che ha deciso di mantenere i dazi sui prodotti agricoli ucraini che stanno distruggendo il nostro mercato agricolo”, aggiungendo poi che “Tutto ciò che la Polonia sta facendo, se guardiamo il riassunto dei costi in cifre assolute in relazione al PIL, è una delle politiche più generose, se non la più generosa, verso lo stato ucraino nel mondo”.

In questo senso ha bollato le autorità di Kiev come “completamente ingrate”: “Credono di poter trattare la Polonia in modo presuntuoso ed esigente, senza tener conto degli interessi molto modesti e timidi dello stato polacco”.

Le tensioni tra i due paesi si sono accentuate dopo il 15 settembre, quando  la Polonia, assieme alla Repubblica Ceca e la Slovacchia, hanno deciso  di impedire l’ingresso dei prodotti agricoli nei loro  paesi nonostante la Commissione Europea avesse revocato l’embargo sul grano ed i suoi derivati. Lunedì l’Ucraina, in risposta a questa decisione, ha presentato un esposto presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio, azione questa che ha mandato su tutte le furie Varsavia.

Inoltre, il vice ministro dell’economia e del commercio ucraino Tarás Kachka ha dichiarato che l’Ucraina imporrà un embargo sull’importazione di diversi prodotti agricoli di origine polacca “nei prossimi giorni”.

Ma le tensioni tra Polonia e Ucraina non si fermano alle forniture agricole, infatti, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki al canale televisivo Polsat, ha affermato che la Polonia non fornirà più armi all’Ucraina perché il paese si sta armando attivamente, facendo intendere che da Varsavia non vi sia più l’intenzione di armare Kiev.

“L’Ucraina si sta difendendo da un brutale attacco della Russia, e capisco questa situazione, ma come ho detto, stiamo difendendo il nostro paese. Non trasferiamo più armi in Ucraina perché ora stiamo armando la Polonia”, ha commentato Morawiecki.

La Polonia quindi ha intenzione di usare le proprie risorse per armare il suo esercito  sempre tenendo in mente che il suo nemico storico è la Russia. Non credo alla svolta pacifista di Varsavia. In tal senso lo stesso Primo Ministro ha successivamente dichiarato che il suo paese è intenzionato a destinare il 4,2 per cento del proprio PIL agli armamenti e che intende trasformare il suo esercito nel migliore equipaggiato d’Europa.

Durante una visita mercoledì alla fabbrica di armi Lucznik, situata nella città di Radom, Morawiecki ha sottolineato che la Polonia prevede di investire nello sviluppo del suo esercito, destinando “fondi record” alla difesa. Per questo si prevede che per il 2024 il bilancio sarà del 4,2% del PIL.

Nonostante la volontà di interrompere le forniture di armi a Kiev il primo ministro ha assicurato che il centro operativo della città polacca di Rzeszów, dove passano le forniture in Ucraina, “continuerà a svolgere sempre lo stesso ruolo”.

La Polonia era il terzo fornitore mondiale di armi all’Ucraina, dopo gli Stati Uniti e il Regno Unito. Alla fine di luglio, è stato riferito che Varsavia aveva fornito aiuti militari alle forze armate ucraine per un valore di 3 miliardi di euro.

In altre dichiarazioni il  presidente polacco Andrzej Duda ha affermato che le autorità ucraine si comportano come una persona che sta annegando e “si aggrappano a qualunque cosa”, in modo che potrebbero “trascinare in profondità” chiunque voglia aiutarla.

Infine il ministero degli Esteri polacco ha convocato mercoledì l’ambasciatore ucraino nel paese, Vasili Zvárych, a causa di un disagio da parte polacca per le dichiarazioni del presidente ucraino Vladimir Zelenski, in cui ha criticato il fatto che alcuni paesi europei fingono di essere solidali con Kiev.

Insomma bisogna iniziare a pensare che la luna di miele tra Polonia e  Ucraina sia finita? O forse è solo una trovata propagandistica in vista delle prossime elezioni europee per accontentare il proprio elettorato?

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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