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MATTARELLA: “SOSTENENDO L’UCRAINA  SCONGIURIAMO IL PERICOLO DI UN CONFLITTO DAI CONFINI IMPREVEDIBILI”“

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del vertice dei capi di stato a Porto, in Portogallo, torna a parlare della guerra in Ucraina.

“L’Unione Europea ha reagito con fedeltà e compattezza ai suoi valori. Accanto – e al di là – della doverosa solidarietà all’Ucraina, sostenendola scongiuriamo il pericolo di un conflitto dai confini imprevedibili. Se l’Ucraina cadesse assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri paesi ai confini con la Russia e questo – come avvenne nel secolo scorso tra il 38 e il 39 – condurrebbe a un conflitto generale e devastante”, ha detto Sergio Mattarella al vertice dei capi di stato in Portogallo. 

I temi del vertice sono il sostegno all’Ucraina e le sfide europee in vista delle prossime elezioni. Riguardo al primo tema il nostro presidente ricorda a tutti la sua posizione, che è in netto contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana su cui ha giurato, è a favore del sostegno incondizionato e perpetuo dell’Ucraina.

Siccome Mattarella parla a nome del popolo italiano allora potrebbe sembrare che la maggioranza degli italiani siano a favore della guerra fino all’ultimo ucraino ma se guardiamo i sondaggi si scopre che la maggioranza degli italiani non è più d’accordo al sostegno perpetuo all’Ucraina attraverso l’invio delle armi. Allora Mattarella parla a nome di chi? Parla a nome degli italiani o degli Stati Uniti?

Inoltre quali sono i valori europei che in questi mesi sono stati, con fedeltà e compattezza,  preservati?

“Il Presidente Mattarella, come il predecessore Napolitano e gran parte della politica, antepone la subordinazione agli USA e alla NATO alla Costituzione”, scrive in un comunicato Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista e coordinamento di Unione Popolare.

Acerbo continua affermando che “La giustificazione della prosecuzione della guerra in Ucraina e dell’aumento delle spese militari si fonda sull’evocazione di una minaccia irreale.

Dispiace dirlo ma avremmo preferito che il Presidente Mattarella cominciasse finalmente a proporre per l’Italia un ruolo di dialogo, mediazione e trattativa. Il rischio di una guerra più devastante di quella che cominciò nel 1939 è dato proprio dallo scontro con la Russia e la Cina in cui ci hanno trascinato gli Stati Uniti”.

“Al Presidente spero che diremo in tanti not in my name”, conclude Maurizio Acerbo.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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