Il Presidente ucraino ZelenskyIl Presidente ucraino Zelensky

MACRON: L’UCRAINA E’ MOLTO  LONTANA DALL’ADESIONE ALL’UE

Il Consiglio d’Europa inizierà i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea ma i tempi saranno probabilmente molto lunghi.

Riguardo alla decisione presa dal Consiglio d’Europa il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che “l’Ucraina è molto lontana dall’adesione all’Unione Europea”, confermando che i tempi per la sua adesione saranno lunghi. 

Il presidente francese ha poi aggiunto che l’Unione Europea dovrà riformare in modo sostanziale le sue regole prima che l’Ucraina possa aderire. Macron sostiene l’adesione di Kiev al blocco, ma ha avvertito che all’Ucraina non deve essere permesso di indebolire l’industria dell’unione. Macron si riferiva probabilmente alle agevolazioni che avrebbe l’Ucraina nell’entrare in Europa e che pregiudicherebbero sia l’industria che l’agricoltura francese.

Il presidente francese è ben conscio, a differenza  dei politici di casa nostra che si strappano i capelli per Kiev, che l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea porterà grandi scompigli soprattutto nell’erogazione dei fondi comunitari ai membri dell’unione. Infatti se le regole comunitarie restassero le stesse la maggior parte dei finanziamenti comunitari andrebbero a Kiev lasciando quasi a bocca asciutta gli altri membri dell’Unione Europea, ovviamente anche il nostro paese ne subirebbe le conseguenze. 

Con le regole attuali succederebbe che tutti i paesi europei finanzierebbero Kiev e non riceverebbero quasi nulla per i loro progetti. Per questo alla domanda dei giornalisti, durante una conferenza stampa,  se l’ammissione dell’Ucraina avrebbe minacciato le risorse degli agricoltori francesi, che sarebbero stati massicciamente indeboliti dai prodotti più economici delle loro controparti ucraine, il presidente francese ha risposto affermando che “Siamo molto lontani da un effettivo allargamento all’Ucraina e, in ogni caso, l’allargamento, qualunque esso sia, richiederà una riforma profonda delle nostre regole”. 

Ci aspettiamo adesso che anche il nostro governo si esprima su questa questione ma sinceramente non credo prenda posizione. La decisione di iniziare i negoziati con Kiev non è frutto di una decisione europea ma è la solita richiesta degli Stati Uniti a cui Bruxelles non è in grado, grazie ai politici che governano in Europa, di opporsi.

Intanto le casse di Kiev sono sempre più vuote. Il pacchetto di aiuti europei è ancora fermo grazie al veto del presidente ungherese Viktor Orban. Mi dispiace che solamente il governo ungherese, governo che ovviamente è molto distante dalle mie posizioni politiche, sia l’unico che si oppone al continuo finanziamento di Zelensky e soci. 

In soccorso di Kiev è arrivato ancora una volta il Fondo Monetario Internazionale che fornirà all’Ucraina 900 milioni di dollari per coprire il deficit del bilancio statale 

“Il Consiglio di amministrazione del FMI ha completato la seconda revisione del meccanismo del prestito esteso per l’Ucraina, che renderà disponibile un importo equivalente a circa 900 milioni di dollari da utilizzare per il sostegno al bilancio”, ha dichiarato il fondo in un documento.

Il giorno prima Zelensky si era incontrato con il capo dell’FMI Kristalina Georgieva per mendicare la prossima tranche del finanziamento.

“Con il necessario sostegno della comunità internazionale, l’Ucraina è stata in grado di perseguire e mantenere una forte politica economica”, ha dichiarato il capo del FMI dopo l’incontro.

Piccola nota a margine: si tratta di un finanziamento che mai Kiev potrà restituire quindi, quando la guerra terminerà e se ancora esisterà l’Ucraina, per il valoroso popolo che sta lottando per la libertà si attendono periodi che dire durissimi è poco. La svendita di ciò che resterà dell’Ucraina ai soliti approfittatori sarà l’unico modo per restituire i fiumi di denaro elargito in questi ultimi due anni. Non penserete mica che il Fondo Monetario Internazionale sia un ente di beneficienza?

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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