L’ULTIMO OSPEDALE DI GAZA HA SMESSO DI PRESTARE I SERVIZI 

 

L’ospedale Nasser, il secondo più grande della Striscia di Gaza, situato nella città di Jan Yunis, ha smesso di funzionare dopo una settimana di assedio israeliano, ha riferito  il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus.

“Sia ieri che l’altro ieri, al team dell’OMS non è stato permesso di entrare in ospedale per valutare le condizioni dei pazienti e le esigenze mediche critiche, nonostante sia arrivato al complesso ospedaliero per consegnare carburante insieme ai suoi partner”, ha scritto l’alto funzionario sui suoi social media.

Ghebreyesus ha affermato che ci sono ancora circa 200 pazienti in quel centro medico nel sud della Striscia di Gaza, mentre almeno 20 persone hanno bisogno di essere indirizzate urgentemente ad altri ospedali per l’assistenza sanitaria. “Il costo dei ritardi sarà pagato con la vita dei pazienti”, ha avvertito. Ma a Israele e ai suoi partner non penso gli importi nulla delle parole del segretario generale dell’ONU. 

Non è mancata la risposta di Tel Aviv alle denunce di Tedros Adhanom Ghebreyesus, infatti il portavoce del governo israeliano Eylon Levy ha risposto al suo commento sul suo account X, accusandolo di essere “complice” degli eventi nell’enclave palestinese. “Per anni, Hamas ha costruito infrastrutture militari negli ospedali e [l’OMS] non ha detto nulla. Hamas ha tenuto gli ostaggi lì e non ha detto nulla. Hamas ha sparato dagli ospedali e non ha detto nulla”, ha denunciato. “Prenditi in carico di questo”, ha concluso.

Durante gli assalti delle forze del paese ebraico contro il complesso questa settimana, sono stati effettuati arresti di massa e sono stati stabiliti posti di blocco militari nella zona.

Secondo una dichiarazione delle forze di difesa israeliane (FDI) pubblicata venerdì, “le truppe hanno localizzato le armi all’interno dell’ospedale” e hanno fermato decine di “sospettati di terrorismo” per essere interrogati, tra cui “più di 20 membri di Hamas che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre”.

Lo stesso giorno, il Ministero della Salute di Gaza ha denunciato che quattro pazienti dell’unità di terapia intensiva sono morti a causa di un’interruzione di corrente che ha interrotto la loro fornitura di ossigeno. (RT)

 Il canale libanese Al Mayadeen riferisce che almeno 150 pazienti ricoverati nell’ospedale non possono essere evacuati a causa del blocco imposto all’ospedale dalle forze di difesa israeliane. Tra i pazienti bloccati nell’ospedale si trovano sette pazienti in terapia intensiva, cinque in dialisi e tre neonati recentemente nati. Il rifiuto delle forze di difesa israeliane a spostare i pazienti in altre strutture mette in serio rischio la loro vita.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

 

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