I partecipanti al corso di Marinella SalernoI partecipanti al corso di Marinella Salerno

A CUBA SI PUO’ FARE SANA ALIMENTAZIONE 

 

Esistono vari modi per fare solidarietà nei confronti del popolo cubano, c’è chi invia materiali sanitari, chi attrezzature varie, Marinella Salerno da tre anni si dedica a insegnare  una corretta alimentazione ai cubani,  dato che le difficoltà che il blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti applica in modo unilaterale all’isola caraibica provocano  alla popolazione anche problemi alimentari.

Marinella, cooperante internazionale, nativa di Catania, da tre anni tiene corsi di alimentazione per la popolazione cubana presso varie istituzioni dell’isola caraibica, Quest’anno, nei mesi di marzo e aprile, Marinella ha tenuto i suoi corsi presso l’Oficina del Conservador di Trinidad, istituzione che si occupa della tutela della  città, patrimonio mondiale dell’Unesco, e presso la stessa istituzione di Remedios, nella provincia di Villa Clara.

““Il mio intento, è, da quando ho iniziato questo tipo di aiuto al popolo cubano, sempre stato quello di far capire come è possibile raggiungere un’alimentazione corretta e salutare utilizzando i molti alimenti  del luogo che spesso vengono sottovalutati. In questo momento in cui le pressioni economiche e politiche degli Stati Uniti nei confronti dell’isola si fanno sempre più forti, i problemi causati dal blocco economico, commerciale e finanziario che limita l’acquisizione di prodotti alimentari all’estero, riuscire ad utilizzare i prodotti autoctoni diventa particolarmente importante perché questi alimenti possono essere una valida alternativa a alla mancanza di certi prodotti costosi e di difficile reperibilità”, dice Marinella illustrando le motivazioni che la hanno spinta ad intraprendere questa sfida.

Una sfida che cerca di combattere i pregiudizi che i cubani hanno in campo alimentare. “Per esempio si può ottenere la dose giornaliera di  proteine invece di usare la carne o altri alimenti di origine animale sostituendoli  con una combinazione di cereali e legumi, alimenti molto diffusi e sicuramente più economici, sottolinea Marinella.

Un piatto di riso e fagioli non ha bisogno di essere accompagnato da alimenti di origine animale, oppure, la verza può essere una egregia fonte di calcio. La frutta, come la Guayaba, un frutto molto comune a Cuba, fornisce un apporto di vitamina C superiore ai limoni o alle arance.

“Nei corsi che ho tenuto quest’anno ho introdotto anche la cucina italiana usando i prodotti locali. Ho cercato dei piatti di cucina del nostro paese che potessero essere preparati in loco senza difficoltà per la mancanza di alcune componenti tipiche della nostra cucina. Ho cucinato il risotto con la zucca, piatto ignoto sull’isola  nonostante la disponibilità di riso e zucca, ho cucinato dei dolci sostituendo le uova con una varietà di banana presente in loco”, spiega.

dolce che continua a riscuotere successo e allo stesso tempo molta incredulità è la torta di fagioli neri, nel quale non viene usata la farina sostituita appunto dai fagioli.

L’introduzione della cucina italiana nei corsi, spiega Marinella, ha stimolato la partecipazione sia per la curiosità che per il fatto che la nostra cucina è molto conosciuta e apprezzata ovunque. “Molti si sono iscritti per curiosità ma, dopo aver constatato che era possibile cucinare ricette del nostro paese con facilità, si sono ancora più entusiasmati facendo a gara a chi realizzava in maniera più soddisfacenti tali piatti”.

I corsi hanno permesso di trasformare la superficiale conoscenza dei partecipanti in una vera amicizia, infatti adesso si scambiano consigli e propongono nuove ricette tra di loro. Negli eventi finali che concludono i corsi ,dove vengono alternate lezioni di teoria e di pratica, i partecipanti preparano ciascuno una delle ricette proposte durante le lezioni che vengono offerte per una degustazione.

“Nel corso che ho tenuto a Remedios i partecipanti mi hanno veramente stupito lasciandomi senza parole sia per la varietà dei piatti proposti ma anche riguardo alla presentazione del piatto da loro cucinato. Un allievo ha realizzato un’insalata mista che oltre a rappresentare i tre colori della bandiera italiana è stata decorata con una colonna in stile romana completa di capitello fatta con il burro”, sottolinea Marinella.

Siccome le pratiche della buona alimentazione iniziano da bambini Marinella in questi giorni ha pensato di coinvolgere i alunni delle scuole elementari di Trinidad ovviamente presentando le lezioni sotto forma di gioco, Si aiuta nelle sue lezioni anche con l’uso di favole che hanno come tema la corretta alimentazione. 

“Per convincere i bambini che una buona alimentazione non è in conflitto con il gusto e il sapore ho escogitato un piccolo trucco: preparo per ogni lezione un ‘dolce’ che contiene un alimento che normalmente non gradiscono, glielo faccio assaggiare e solamente dopo svelo l’ingrediente misterioso”, conclude.

I corsi di Marinella stanno diventando famosi a Cuba, dopo Trinidad e Re,edios altre città hanno deciso di ospitare le sue lezioni. La sua principale soddisfazione è quella di aver notato che i sui insegnamenti , volti prevalentemente a far capire che ci possiamo alimentare correttamente anche a Cuba, stanno finalmente diffondendosi.

L’esperienza di Marinella sfata il mito, portato avanti a reti unificate dai nostri giornali allineati alle retoriche imposte dalla Casa Bianca, che  a Cuba la gente muore di fame e di stenti. Qui nessuno muore di fame, anzi la cucina cubana è molto più naturale della nostra e preserva la salute dei bambini dalla spazzatura confezionata venduta anche nelle scuole dai distributori automatici.  

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

 

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