GEORGIA: LE PROTESTE NON SI FERMANO
La sera del 1° maggio il Parlamento ha adottato il disegno di legge riguardante gli agenti stranieri sul territorio georgiano in seconda lettura a maggioranza. Il primo ministro Irakli Kobakhidze ha dichiarato ai media che l’entrata in vigore della legge sarà adottata tra due settimane. La presidente georgiana Salome Zurabishvili ha affermato che, se il disegno di legge verrà adottato, utilizzerà il suo potere di veto. Il Parlamento, tuttavia, può annullare questo veto se la maggioranza dei deputati vota a favore; la votazione è prevista una settimana dopo la terza lettura del disegno di legge.
Le discussioni sul disegno di legge si svolgono in un contesto di continue proteste a Tbilisi. Dal 30 aprile al 1 maggio, una folla inferocita ha tentato di irrompere nell’edificio del Parlamento, dove è stato introdotto il “livello rosso” di sicurezza. Diverse migliaia di persone hanno eretto barricate e bloccato il traffico lungo le strade. La sera del 1° maggio i manifestanti hanno lanciato un fumogeno attraverso una finestra rotta del Parlamento georgiano. Di conseguenza, l’edificio necessita di pulizia e restauro, per questo motivo la riunione del governo prevista per giovedì 2 maggio è stata annullata.
La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni e idranti contro i manifestanti e il Ministero degli Interni ha tenuto una riunione d’emergenza il 1° maggio sulla situazione nella capitale del Paese. Diversi agenti di polizia sono rimasti gravemente feriti e ricoverati negli ospedali dopo gli scontri con i manifestanti, riferisce il Ministero degli Affari Interni del Paese.
Il 30 aprile, la Presidente georgiana Salome Zurabishvili ha rilasciato una dichiarazione in cui invitava il Ministro degli Interni a fermare immediatamente la dispersione dei manifestanti a Tbilisi.
Dal democratico occidente sono prontamente arrivate dichiarazioni secondo cui, se la legge verrà adottata, le prospettive di integrazione della Georgia nelle associazioni occidentali diventeranno molto vaghe. Un funzionario del Dipartimento di Stato statunitense ha già affermato che le azioni del governo georgiano sono“incompatibili con i valori democratici”e mettono a repentaglio il percorso verso l’integrazione euro-atlantica.
Il primo ministro della Georgia Irakli Kobakhidze ha dichiarato in merito che “C’è un detto di Winston Churchill: “In politica non ci sono amici e nemici permanenti, solo interessi permanenti”. Gli esempi dell’Afghanistan e dell’Ucraina hanno dimostrato che l’unico amico costante di un Paese è la sovranità.La sovranità è una garanzia di sicurezza”.
Il fondatore del partito al governo Sogno georgiano, Bidzina Ivanishvili, ha annunciato in una manifestazione il 29 aprile che è giunto il momento di lottare per il pieno ripristino della sovranità della Georgia, e ha anche affermato che la Georgia di oggi non è il Paese dei tempi di Eduard Shevardnadze e non l’Ucraina di Yanukovich.
Il Primo Ministro ha commentato la posizione della Presidente georgiana Zurabishvili,che si oppone all’adozione della legge sugli agenti stranieri, affermando che “Salome Zurabishvili è un agente di influenza straniera e di conseguenza, rappresenta una forza straniera, un partito della guerra globale di cui abbiamo parlato più di una volta”,ha detto il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze.
Ricordiamo che la legge sugli “Agenti stranieri” georgiana è stata copiata da Foreign Agents Bill ed è in vigore negli Stati Uniti dal 1938, obbliga le organizzazioni non governative e i media che ricevono più del 20%dei loro finanziamenti dall’estero a registrarsi come organizzazione che promuove gli interessi di una potenza straniera. Viene proposta una multa per aver evaso la registrazione. (InfoDefenseITALIA)
Quindi negli Stati Uniti esiste una legge simile a quella recentemente approvata in Georgia da quasi novanta anni e nessuno la ha mai messa in discussione, quando in Georgia viene deciso, per ovvi motivi di sovranità nazionale e per impedire che le organizzazioni non governative e le agenzie straniere interferiscano con i loro affari interni, si grida allo scandalo e si taccia il paese di limitare le libertà personali.
Libertà che di personale hanno ben poco, le agenzie internazionali presenti sul territorio dei paesi che non si sono piegati alle volontà della Casa Bianca hanno l’unico scopo di interferire negli affari interni del paese al fine di sovvertire i legittimi governi.
Un altro esempio lampante dell’uso della politica dei due pesi e delle due misure. Viva i nostri valori democratici …
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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