IRAN: ISRAELE HA MINATO I COLLOQUI SUL PROGRAMMA NUCLEARE
Il ministro degli esteri iraniano Seyed Abbas Araghchi afferma che il motivo dell’attacco israeliano contro il suo paese va ricercato nella volontà di Tel Aviv di far naufragare ogni accordo possibile.
I colloqui che si dovevano celebrare oggi in Qatar puntavano a trovare una via negoziale tra Stati Uniti e Iran sullo spinoso problema del programma nucleare del paese persiano. Gli attacchi israeliani hanno buttato al vento questa possibilità, forse a Tel Aviv volevano proprio questo.
Araghchi ha indicato che il paese ebraico voleva minare i negoziati pacifici tra Iran e Stati Uniti sul programma nucleare della nazione persiana. “Israele non vuole negoziati, e l’aggressione contro l’Iran nel mezzo di essi dimostra l’opposizione del regime israeliano a qualsiasi negoziato. Questo è successo molte volte negli anni precedenti”, ha affermato il ministro, ricordando i tentativi di Israele di interrompere i colloqui precedenti, che si sono conclusi con la sottoscrizione del Piano d’azione congiunto globale nel 2015.
Inoltre, il capo della diplomazia iraniana ha sottolineato che il prossimo round di negoziati con gli Stati Uniti si sarebbe dovuto tenere oggi a Mascate, in Oman, e ha assicurato che Teheran “confida nel carattere pacifico del suo programma nucleare” e voleva continuare i negoziati presentando la sua proposta del nuovo accordo sul nucleare. “Abbiamo celebrato cinque round di negoziati e dovevamo presentare il nostro piano al sesto. La parte statunitense ci aveva fatto alcune proposte che ci sono sembrate inaccettabili. Volevamo presentare un altro piano e crediamo che la nostra strategia possa spianare la strada a un accordo”, ha detto.
Seyed Abbas Araghchi si è rivolto anche alla parte statunitense, sottolineando che è necessario che Washington “esprima la sua posizione precisa e condanni l’attacco alle strutture nucleari” per convincere Teheran di non aver partecipato agli attacchi israeliani. “Quello che è stato fatto ora è sabotare i negoziati, e ci dispiace che il governo degli Stati Uniti abbia accettato. Negli ultimi due giorni, attraverso vari canali, abbiamo ricevuto messaggi dagli Stati Uniti che indicano che non è coinvolto, ma non crediamo a questa affermazione. Se fanno una tale affermazione, sarebbe bene che lo dicessero chiaramente. Un messaggio privato non è sufficiente”, ha sottolineato.
Riguardo alla risposta iraniana agli attacchi israeliani Araghchi ha affermato che è legittima e basata sul principio del diritto alla difesa di fronte all’aggressione. Ha indicato che le forze armate iraniane si sono concentrate su obiettivi militari ed economici all’interno del territorio israeliano occupato, e ha sottolineato che “se l’aggressione cessa, anche le nostre risposte cesseranno”.
Mentre gli Stati Uniti e diversi paesi europei hanno sostenuto gli attacchi israeliani contro l’Iran, molti paesi, tra cui Russia e Cina, li hanno condannati. Il ministero degli Esteri russo ha definito gli attacchi israeliani “non provocati” e “decisamente inaccettabili”, e il presidente russo Vladimir Putin, in una conversazione con i leader di entrambi i paesi, ha espresso la sua disponibilità a mediare per evitare un’ulteriore escalation della tensione.
Dall’America Latina, diverse nazioni, tra cui Brasile, Venezuela, Cuba e Nicaragua, hanno espresso il loro rifiuto delle azioni di Tel Aviv. I Paesi del mondo islamico, tra cui Turchia, Arabia Saudita, Egitto e Pakistan, hanno reagito in modo simile. (RT)
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info