LA GUERRA GLOBALE DELLA CIA ALLA SINISTRA

A Buenos Aires, un ex generale cileno torna a casa, apre la porta del garage e viene fatto saltare in aria di circa 4 metri, quando la sua macchina esplode, incenerendo sua moglie.
Un oppositore conservatore della dittatura militare del Paese e sua moglie fanno una passeggiata pomeridiana per le strade di Roma e vengono rapidamente uccisi.
In una piovosa mattina d’autunno, un’auto esplode nel mezzo di Washington, nell’Embassy Row, uccidendo due dei tre all’interno: un leader dell’opposizione cilena in esilio e il suo amico americano appena sposato.
Questi erano solo alcuni degli scalpi più pregiati rivendicati dall’operazione Condor, inaugurata ufficialmente quarantacinque anni e due giorni fa.
Con il Sud America nella morsa delle dittature militari e scosso dagli stessi tipi di movimenti sociali e politici che chiedevano cambiamenti in tutto il mondo negli anni ’60 e ’70, una manciata di governi del continente ha fatto un patto per lavorare insieme per far tornare indietro la marea crescente di “sovversivi” e “terroristi”.

Quella che seguì fu una campagna segreta e globale di repressione violenta che si estese non solo ai paesi, ma ai continenti, e comprendeva di tutto, dal rapimento e la tortura all’omicidio.
Dire che era a conoscenza del governo degli Stati Uniti, che ha sostenuto questi regimi, è un eufemismo: sebbene anche questo semplice fatto sia stato negato all’epoca, anni di indagini e documenti rilasciati da allora hanno fatto sì che ora sappiamo che la CIA e alti funzionari statunitensi sostenevano, gettavano le basi e furono persino direttamente coinvolti nei crimini di Condor.

Condor non era certo un caso singolarmente scioccante di paranoia anticomunista che era sfuggita di mano.
Man mano che i suoi collegamenti con il terrorismo anticomunista in Europa sono diventati più chiari, sembra più un esempio particolarmente riuscito della guerra segreta che lo stato di sicurezza nazionale degli Stati Uniti aveva messo in moto in tutto il mondo contro la democrazia e la sinistra,
una guerra che l’ha visto andare a letto con i fascisti e che, in alcuni casi, ha probabilmente costituito un genocidio.
In altre parole, il sistema funzionava esattamente come previsto, e un chiaro promemoria del punto fino a cui i centri di potere globali si spingeranno per mantenere le cose come sono.”

https://jacobinmag.com/2020/11/operation-condor-cia-latin-america-repression-torture

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