Il vaccino contro il corona virusIl vaccino contro il corona virus

IL VENEZUELA COME ALTRI PAESI SUBISCE SANZIONI CHE GLI IMPEDISCONO DI USCIRE DALLA PANDEMIA

In Venezuela il blocco economico imposto dagli Stati Uniti e dai suoi soci, Regno Unito ed Europa, mette a dura prova la complessa campagna vaccinale del governo di Nicolas Maduro.

Infatti il blocco economico tra le altre cose ha congelato ingenti fondi del governo venezuelano nelle banche degli Stati Uniti privando di fatto il Venezuela di importanti risorse per l’acquisto di vaccini. Il blocco dei fondi bancari ed il congelamento di oltre un miliardo di dollari in oro presente nelle banche del Regno Unito impedisce al governo bolivariano, che sta in mezzo ad una grave crisi finanziaria, di pagare  la quota all’Organizzazione panamericana della Salute (Ops) e avere accesso ai vaccini messi a disposizione dal meccanismo Covax, dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). 

L’iniziativa Covax è stata messa in opera dall’OMS per permettere ai paesi più poveri di accedere ai vaccini, al Venezuela sono stati riservati da un minimo di 1,2 milioni ad un massimo di 2,4 milioni di dosi ma il blocco delle risorse finanziarie al momento non ha permesso al governo di poter disporre di tali farmaci. Per adesso sono arrivate nel paese sud americano 200 mila dosi di vaccino russo Sputnik V e 600 mila dosi di vaccino prodotto dalla cinese Sinopharm che hanno permesso di vaccinare circa il 5 per cento della popolazione. Dati che potrebbero essere considerati molto bassi ma che in realtà non lo sono. In Italia, paese che non è sottoposto a nessun blocco ed in grado di acquistare tutti i vaccini necessari, al 23 marzo sono state vaccinate con la prima dose solamente 5 milioni 535 mila persone pari al 9,18 per cento della popolazione mentre hanno ricevuto entrambe le dosi solo 2 milioni 280 mila persone pari al 4,29 per cento degli italiani.

Gli Stati Uniti usano le sanzioni economiche  per cambiare il corso politico dei governi che minacciano i loro interessi nel mondo e. per loro dichiarazione, sarebbero indirizzate ai presidenti ed ai membri del governo stesso. Come risulta evidente tali sanzioni invece colpiscono indiscriminatamente tutta la popolazione. Nel caso del Venezuela tali sanzioni saranno sollevate solo se il governo di Nicolas Maduro farà un passo indietro lasciando la guida del paese al burattino Juan Guaidò, autoproclamatosi presidente nel gennaio 2019 e subito riconosciuto dagli Stati Uniti e soci. Il carattere violatorio ed inumano delle sanzioni risulta ancora più evidente in un momento come questo quando la pandemia sta colpendo tutte le nazioni e le sanzioni, con la conseguente impossibilità per le nazioni sanzionate di accedere ai medicinali, alle attrezzature mediche ed ai vaccini, vengono usate come mezzo di pressione per sovvertire alcuni legittimi governi.

Insomma coloro che sbandierano ogni momento la bandiera dei diritti umani violati usano proprio questi diritti umani violati per imporre le proprie politiche a quei governi che non vogliono accettarle. Ma il caso del Venezuela che non può accedere ai vaccini dell’Organizzazione Mondiale della Sanità non è il solo.

Cuba ha sviluppato grazie alla importante industria biomedica cinque vaccini proprio per sfuggire alle tanaglie del sessantennale blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti che impedisce tra l’altro l’accesso ai medicinali prodotti all’estero. Non a caso è stato usato il nome Sovrana per tre dei cinque vaccini: sovranità ed indipendenza dal mondo che impone il blocco. Allo scoppio della pandemia a Cuba molti controrivoluzionari di Miami e non dubito la stessa amministrazione Trump, ma se ci fosse stato Biden la musica non sarebbe cambiata, hanno fatto salti di gioia sperando che il virus mettesse in ginocchio il sistema sanitario rivoluzionario cubano. Speranze però vane.

In Siria la seconda ondata della pandemia sta colpendo duro. Il paese è in ginocchio a causa della decennale guerra e delle sanzioni che impediscono al governo di approvvigionarsi di medicinali ed attrezzature mediche. Più volte è stato richiesto alla comunità internazionale di sollevare le sanzioni al governo arabo ma da quell’orecchio gli Stati Uniti ed i solidali soci non ci sentono.

Quindi la situazione del Venezuela è una delle tante che nel mondo in questi tempi di pandemia stanno mostrando l’arroganza del nostro sistema economico che vede nel profitto l’unica sua esistenza di vita. Dare la colpa al governo venezuelano che non accetta il ricatto di lasciare la presidenza a Guaidò in cambio dei vaccini significa non vedere oltre il proprio naso oppure essere complici del sistema immorale delle sanzioni.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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