Un’ambulanza negli Stati UnitiUn’ambulanza negli Stati Uniti

NEGLI STATI UNITI LA VIOLENZA NON SI FERMA: DALL’INIZIO DEL 2021 SONO GIA’ 498 LE SPARATORIE AVVENUTE

 

Negli Stati Uniti la violenza non si ferma: l’ultima sparatoria è avvenuta nello stato del Kentucky dove uno sconosciuto ha sparato ad alcuni giovani alla fermata dell’autobus uccidendone uno e ferendone un altro in modo grave.

Ad aprire il fuoco un soggetto non ancora identificato che si trovava a bordo di un veicolo e che, fermatosi di fronte alla piazzola, ha sparato sugli studenti in attesa del bus uccidendone uno e ferendone un altro in modo grave. Al momento, secondo quanto riferito dalla polizia, si ignora l’identità dell’assaltatore.

Quanto avvenuto nella città di Louisville, nello stato del Kentucky, è solo l’ultimo atto di una lunga sequenza di omicidi che non sembra avere termine. Infatti diverse sparatorie di massa durante l’ultimo fine settimana hanno lasciato sul campo almeno undici morti e 69 feriti negli Stati Uniti.

Finora nel 2021, gli episodi di violenza armata nel paese nord americano sono aumentate del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un totale di 14.516 morti finora, quindi se la progressione continua in questo modo questo potrebbe essere l’anno peggiore degli ultimi decenni.

Secondo i dati compilati da Gun Violence Archive, ci sono state 498 sparatorie dal primo gennaio al 15 settembre di questo anno in cui almeno quattro persone sono state ferite o uccise, escluso il tiratore. Ciò rappresenta una media di 1,92 sparatorie al giorno, con un aumento del 15per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel 2020 sono state registrate  611 sparatorie, con un tasso giornaliero di 1,67 episodi violenti.

Parallelamente all’aumento delle sparatorie e  degli omicidi anche la vendita di armi ha subito un notevole incremento. Infatti i dati rilevano che  con l’aumento del numero di omicidi e sparatorie, cresce anche la vendita di armi da fuoco, con circa 8,4 milioni di americani che ne hanno acquistato una per la prima volta solo l’anno scorso, secondo la National Shooting Sports Foundation, poiché le promesse dell’amministrazione del presidente Joe Biden di limitarne l’uso e l’accesso sono state disattese la vendita non è diminuita.

La società di consulenza Small Arms Analytics (SAAF) sottolinea che nel 2020 è stato raggiunto negli Stati Uniti il numero record di 23 milioni di armi da fuoco vendute, il 65% in più rispetto al 2019. All’inizio del 2021, le vendite hanno continuato a salire, con 2,2 milioni di armi vendute nel solo mese di gennaio. Mentre il numero di acquisti è diminuito nei mesi successivi ma rimane ancora a livelli superiori a quelli degli anni precedenti, riporta Cubadebate.

Non ci dobbiamo comunque stupire di questi dati: infatti l’industria militare e degli armamenti è una delle poche che non ha avuto flessioni a causa della pandemia. Negli Stati Uniti c’è sempre da difendersi da qualcuno. A livello internazionale c’è sempre una nazione che ne minaccia gli interessi e quindi occorre armarsi per difendere il proprio popolo. In campo domestico invece c’è sempre uno sconosciuto che potrebbe mettere in pericolo la vita degli statunitensi e dunque avere un’arma a disposizione rende tutti più sicuri.

Insomma armarsi è la priorità per il popolo statunitense con indubbi vantaggi per chi produce armi. La politica poi, grazie all’influenza della lobby dei costruttori di armi, non ne limita il possesso.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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