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CIBO E MEDICINALI IN CAMBIO DEI PRIGIONIERI NELL’AZOVSTAL

 

I militari asserragliati nel complesso industriale Azovstal hanno chiesto di barattare i civili ancora presenti nella fabbrica con cibo e medicinali, mentre l’Onu dichiara che 500 persone sono state liberate ma non ce ne è traccia.

I militanti ucraini bloccati presso l’acciaieria Azovstal nella città di Mariupol (nel sud-est dell’Ucraina) si sono offerti di scambiare i civili che detengono in cambio di cibo e medicine, secondo quanto riferito giovedì dai media locali citando un comandante russo presente sul posto.

La richiesta fatta dai militari ucraina prevedeva la liberazione di 15 civili in cambio di una tonnellata di generi alimentari e medicine.

A riguardo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha affermato che “queste richieste dei nazionalisti, che si rifugiano nei locali sotterranei dello stabilimento, (…) sono molto simili alle proposte precedentemente espresse dai terroristi, in Siria e altrove.

Questa mattina António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha affermato che 500 civili sono stati evacuati dall’Azovstal, l’acciaieria di Mariupol. Ma solo dodici civili tra cui quattro bambini sono arrivati a Bezimennoe, nonostante i bus della Croce rossa internazionale e della delegazione dell’ONU presente in loco, riporta Rangeloni News.

L’Azov nel pomeriggio ha comunicato che le operazioni di evacuazione sarebbero state sabotate dai russi, i quali avrebbero colpito il veicolo che avrebbe dovuto recuperare i civili dei bunker: un camion militare a bordo del quale si trovavano diversi uomini dell’Azov che ha provocato un morto e sei feriti. 

Nonostante le dichiarazioni dell’Azov, a Mariupol regna il silenzio. Anche colleghi che si trovano in altri distretti di Mariupol non hanno avvistato i 500 civili dichiarati dall’ONU, conclude Rangeloni News.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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