UNA CITTADINA UCRAINA SAREBBE L’AUTRICE DELL’ATTENTATO CHE HA UCCISO DARIA DUGUINA 

 

I servizi di sicurezza ucraini sono dietro l’omicidio di Daria Dúguina, figlia del filosofo e scrittore russo Alexandr Duguin, ha riferito il Servizio federale di sicurezza russo (FSB). 

Secondo quanto comunicato dal Servizio federale di sicurezza russo dietro l’attentato a Daria Dúguina, figlia del filosofo e scrittore russo Alexandr Duguin, ci sarebbero i servizi segreti ucraini. Hanno aggiunto che l’autrice dell’attacco è l’ucraina Natalia Vovk, che è entrata nel paese con un’auto con targa di Donetsk ed è fuggita in Estonia.

“È stato stabilito che il crimine è stato preparato e commesso dai servizi speciali ucraini. L’autrice è una cittadina ucraina, Natalia Pavlovna Vovk, nata nel 1979, arrivata in Russia il 23 luglio 2022 insieme a sua figlia, Sofia Mikhailovna Shaban, nata nel 2010. Per organizzare l’omicidio di Daria Dúguina e ottenere informazioni sul suo stile di vita, hanno affittato un appartamento a Mosca, nella casa in cui viveva la defunta”, riferisce il comunicato.

Si sottolinea che i criminali hanno usato un’auto Mini Cooper per monitorare la giornalista e hanno usato la targa della Repubblica popolare di Donetsk E982HN DPR, entrando in Russia. Hanno anche usato la targa kazaka 172AJD02 all’arrivo a Mosca e la targa ucraina AH7771IP quando hanno lasciato il paese.

Dopo aver fatto esplodere l’auto della giornalista russa, l’assassina e sua figlia sono partite per l’Estonia, secondo l’FSB.

“Il giorno dell’omicidio, Vovk e Shaban erano al festival letterario e musicale Tradition, in cui Dúguina era presente come ospite d’onore. Dopo aver fatto esplodere l’auto,  una Toyota Land Cruiser Prado, guidata da Dúguina, Vovk insieme a sua figlia sono partite per l’Estonia attraverso la regione di Pskov il 21 agosto 2022”, afferma la dichiarazione.

La notte del 20 agosto, un’auto in movimento è esplosa sulla strada Mozháiskoye, situata nel distretto di Odintsovo della regione di Mosca. Dopo la tragedia, le autorità inquirenti hanno confermato che l’auto era guidata dalla giornalista e politologa Daria Dúguina, morta all’istante. Secondo la versione preliminare, un ordigno esplosivo controllato a distanza piazzato nell’auto ha causato l’esplosione. (Sputnik)

In precedenza un gruppo che si fa chiamare Esercito Nazionale Repubblicano aveva rivendicato l’attentato in cui è rimasta uccisa Darja Dugina. Lo ha riferito Ilja Ponomarev, ex deputato della Duma che è stato espulso per attività anti-Cremlino, spiegando che l’attacco “apre una nuova pagina nella resistenza russa al putinismo”. Nel manifesto del gruppo dissidente si legge che il presidente Putin viene definito “un usurpatore del potere e un criminale di guerra che ha emendato la Costituzione, scatenato una guerra fratricida tra i popoli slavi e mandato i militari russi a una morte certa e insensata”, riporta Tgcom24.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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