Ursula Von Der LeyenUrsula Von Der Leyen

AUMENTA L’ELUSIONE DELLE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA

 

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen continua a dire che l’Unione europea sta tagliando i legami commerciali con la Russia, tuttavia ammette che ci sono sempre più opzioni per eludere le misure anti-russe. Da mesi circolano rapporti che mostrano che il petrolio e il gas della Russia continuano a affluire in Europa attraverso terzi paesi. 

Secondo von der Leyen, l’Unione Europea ha ridotto le sue esportazioni verso la Russia di quasi il 55%, circa 50 miliardi  di euro all’anno, e le importazioni di oltre il 60%, circa 90 miliardi  di euro, dall’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina, riferisce Sputnik.

In questo modo il presidente cerca di giustificare le restrizioni che dovevano servire a “ridurre i flussi di reddito vitale” per Mosca. Tuttavia, il funzionario ha notato che l’UE sta affrontando “sempre più gli effetti dell’elusione” delle sanzioni e ha affermato che “le nuove misure dell’UE contro la Russia sono dirette contro l’elusione o l’evasione delle sanzioni da parte degli operatori in Europa o in altri paesi”.

Von der Leyen non è il primo degli alti funzionari europei ad affrontare il problema dell’inefficacia delle sanzioni. A metà maggio, il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha avvertito l’India delle conseguenze della commercializzazione dei prodotti petroliferi provenienti dalla Russia. Infatti le raffinerie indiane comprano grandi volumi di greggio russo che dopo essere stato raffinato viene venduto in Europa. Borrell si è scagliato contro questo schema e ha esortato a prendere misure per impedirlo.

Per la prima volta l’India ha comprato più petrolio dalla Russia che dai suoi ex fornitori abituali assieme ovvero dall’Arabia Saudita e dall’Iraq: 1,7 milioni di barili al giorno. Nel mese di aprile l’India esportava circa 365.000 barili al giorno, diventando così il principale fornitore europeo di combustibili raffinati come il diesel.

E’ utile ricordare che la maggior parte del combustibile diesel che arrivava in Europa era di provenienza russa, con l’embargo messo in atto dal febbraio scorso se l’India ed altri paesi  non avessero iniziato a fare da intermediari i nostri distributori sarebbero rimasti a secco in breve tempo.

Alla fine di aprile, la società spagnola Repsol ha riconosciuto che “il diesel della Russia è ancora presente nel mercato europeo”, sottolineando che il carburante può entrare attraverso “diverse destinazioni come la Turchia, il Nord Africa e altre” nazioni.

Alla resa dei conti, percorrendo strade secondarie, il greggio della Russia continua a affluire in Europa nonostante tutte le restrizioni

A marzo, il dottore in scienze politiche Dmitri Zhuravliov ha indicato i fallimenti nei calcoli di von der Leyen sulle forniture di gas all’UE. In particolare, l’analista ha sottolineato che il gas può essere acquistato grazie alle importazioni parallele attraverso paesi non UE a cui la Russia continua a fornire energia.

Le autorità russe hanno dichiarato in più di un’occasione che il paese sarà in grado di resistere alla pressione delle sanzioni che l’Occidente ha iniziato a esercitare qualche anno fa e continua a intensificare. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la politica di contenimento e indebolimento della Russia è una strategia occidentale a lungo termine, così come ha notato che le sanzioni hanno fatto gravi danni all’intera economia globale.

In un mondo globalizzato dove gli interessi di molti, ovvero delle nazioni che si sono stancate di essere solamente sfruttate dall’occidente, contano più di quelli di pochi, ovvero di coloro che tentano di impedire il multipolarismo, ciò che sta accadendo oggi ne è la logica conseguenza.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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