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POROSHENKO CONFERMA CHE GLI ACCORDI DI MINSK SONO SERVITI PER PRENDERE TEMPO 

 

Il Corriere della Sera ha pubblicato oggi un’interessante intervista all’ex presidente ucraino Poroshenko nella quale afferma, tra le altre cose, che gli accordi di Minsk sono serviti per armare l’Ucraina.

Dopo le rivelazioni dei mesi scorsi dell’ex cancelliere tedesca Merkel e dell’ex presidente francese Holland anche l’ex presidente ucraino Poroshenko dichiara che gli accordi di Minsk sullo stato delle regioni del Donbass sono serviti per armare il suo paese. Lo ha chiaramente detto durante un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera, non proprio un giornale filo putiniano.

Ma cosa ha detto Poroshenko nella sua intervista? L’ex presidente della repubblica ucraina ha affermato che  “Minsk è fallita, ma è stata comunque utile”. 

Perché? Semplice: “Immediatamente dopo la firma ho invitato istruttori Nato, comprato armi, mezzi. Durante la mia presidenza abbiamo costruito un esercito.» […] Con Minsk ho comprato il tempo e ora abbiamo armi, soldi e alleati”, spiega chiaramente Poroshenko non lasciando dubbi sulle vere intenzioni dei paesi occidentali che hanno mediato a Minsk.

Su cosa volessero veramente farne del Donbass è altrettanto chiaro: “Il 7 giugno 2014 Mariupol era occupata, Kramatorsk era occupata. Tutto il Donbass era occupato. La prima cosa che ho fatto da presidente è stato riorganizzare l’esercito. Così abbiamo riconquistato metà del Donbass“, continua.

Mi pare chiaro che nessuno in Ucraina, dopo gli scontri di Piazza Maidan, volesse la pace con il popolo russofono del Donbass e che gli accordi di Minsk, ci fosse bisogno un’altra volta di un’ulteriore conferma, sono stati firmati solamente per dare tempo all’Ucraina per armarsi. Armarsi per cosa? Per diventare la testa di ponte da usare contro la Federazione Russa. Quindi chi ha voluto la guerra? Chi ha gettato benzina sul fuoco?

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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